Chiude la centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania, dove nel 1979 avvenne il più grave incidente nucleare degli Stati Uniti

Three Mile Island
La centrale nucleare di Three Mile Island sulle rive del fiume Susquehanna in una foto del 28 settembre 2013. (AP Photo/John Zeedick)

La centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania, chiuderà entro il 30 settembre: lo ha annunciato mercoledì Exelon, la principale compagnia per la fornitura di energia elettrica degli Stati Uniti, che gestisce l’impianto. Three Mile Island è famosa per l’incidente del marzo 1979 che coinvolse l’Unità 2 del reattore nucleare, considerato il più grave incidente nucleare degli Stati Uniti. Non causò immediatamente morti o feriti ma nel 2008 l’istituto della sanità americano concluse che in due contee adiacenti a quella della centrale si era osservato un aumento dei casi di tumore a partire rispettivamente dal 1990 e dal 1995, oltre dieci anni dopo l’incidente.

Exelon ha deciso di chiudere l’impianto per ragioni economiche: da anni è in perdita e fa fatica a competere con altri impianti che producono energia elettrica da fonti tradizionali e rinnovabili. Aveva già annunciato la chiusura di Three Mile Island due anni fa e aveva poi lanciato una campagna di opinione per chiedere un sussidio ai parlamentari della Pennsylvania: l’idea era ottenere una sorta di compenso perché produce energia pulita, senza emissioni di carbonio. In altri stati, come per esempio il Connecticut e l’Illinois, l’idea aveva funzionato ma in Pennsylvania ha incontrato l’opposizione della forte industria di gas naturale da un lato e degli ambientalisti dall’altro. L’energia prodotta dalle centrali nucleari contribuisce per il 20 per cento al fabbisogno energetico degli Stati Uniti.

L’incidente di Three Mile Island