Il Brunei ha fatto marcia indietro sulla sharia

E quindi non applicherà la pena di morte per lapidazione in caso di adulterio e sesso omosessuale

Il sultano del Brunei, 
(Vladimir Astapkovich/Host Photo Agency via Getty Images)
Il sultano del Brunei, (Vladimir Astapkovich/Host Photo Agency via Getty Images)

Il sultano del Brunei Hassanal Bolkiah ha detto che non applicherà subito la pena di morte prevista dall’introduzione della sharia, la legge islamica, come annunciato lo scorso 3 aprile: la nuova legge prevedeva, tra le altre cose, la lapidazione in caso di sesso omosessuale, stupro e adulterio. La decisione è arrivata in seguito alle proteste portate avanti in tutto il mondo da attori e celebrità, come George Clooney ed Elton John, e semplici cittadini, come quelli che avevano manifestato e invitato a boicottare i lussuosi hotel Dorchester a Londra e il Beverly Hills Hotel di Los Angeles, di proprietà del sultano.

Il Brunei aveva più volte ribadito il suo diritto ad applicare la legge, anche in una lettera inviata al Parlamento Europeo, ma il sultano ha fatto infine un passo indietro, spiegando che di fatto è da più di 20 anni che il paese applica una moratoria sulla pena di morte, che era già prevista per crimini come l’omicidio e il traffico di droga, e che verrà ulteriormente estesa. Ha comunque ribadito che «sono consapevole delle molte domande e idee sbagliate sull’applicazione del codice penale della sharia. Siamo comunque convinti che, una volta che saranno state chiarite, il merito della legge sarà evidente».

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