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  • Giovedì 2 maggio 2019

Foto dalla “Festa dei serpari” a Cocullo, in Abruzzo

Si tiene il primo maggio di ogni anno e ha origini almeno medievali: consiste nel ricoprire di serpenti la statua di un santo

Cocullo, 1 maggio
(Filippo MONTEFORTE/Afp via LaPresse)
Cocullo, 1 maggio (Filippo MONTEFORTE/Afp via LaPresse)

Mercoledì primo maggio si è tenuta come ogni anno la “Festa dei serpari” di Cocullo, un paese di poche centinaia di abitanti in provincia dell’Aquila, in Abruzzo. La festa è in onore del patrono della città, san Domenico abate, e consiste nel ricoprire la statua che lo raffigura con dei serpenti, e poi sfilare in una processione. L’origine di questa usanza sarebbe collegata a un episodio miracoloso dell’undicesimo secolo, in cui il santo estirpò dei serpenti dai campi dei contadini.

Cocullo è una cittadina medievale, e durante la processione alcuni abitanti si vestono con costumi tradizionali. I “serpari”, invece, hanno un ruolo ben preciso, cioè quello di catturare i rettili, di aspettare l’uscita della statua dalla chiesa — intitolata al santo stesso — e di mettere i serpenti sulla statua. All’interno della chiesa sono conservate due reliquie del santo: un dente molare e il ferro dello zoccolo della sua mula.

Probabilmente la festa ha un’origine ancora più antica rispetto a quella legata al santo medievale: i popoli del centro Italia adoravano infatti Angizia, dea dei serpenti e della fertilità, e quindi, come spesso è accaduto, una festa pagana si sarebbe fusa con una cristiana.