La Corte Costituzionale della Corea del Sud ha dichiarato incostituzionale la legge contro l’aborto

Una protesta delle donne sudcoreane contro la legge che proibisce l'aborto a Seul, il 5 marzo 2010 (AP Photo/Ahn Young-joon)
Una protesta delle donne sudcoreane contro la legge che proibisce l'aborto a Seul, il 5 marzo 2010 (AP Photo/Ahn Young-joon)

La Corte Costituzionale della Corea del Sud ha stabilito che il divieto di interruzione volontaria di gravidanza in vigore nel paese è incostituzionale. Il divieto di aborto è contenuto in una legge del 1953 che prevede che le donne che abortiscono volontariamente possano essere multate e incarcerate, fatta eccezione per i casi di stupro, incesto o rischi per la loro salute. La Corte ha deciso che la legge dovrà essere riscritta entro la fine del 2020. A Seul, fuori dalla sede della Corte, sono in corso due manifestazioni: una delle persone contrarie al divieto di interruzione volontaria di gravidanza, l’altra di quelle a favore.

La Corea del Sud è uno degli ultimi paesi ricchi del mondo a vietare l’interruzione volontaria di gravidanza, a cui sono contrari i molti cristiani evangelici del paese. La decisione di oggi è arrivata dopo anni di impegno da parte delle attiviste per la libertà di scelta delle donne per chiedere una revisione della legge del 1953. In realtà fino al 2010 era relativamente semplice per le donne coreane ottenere un’interruzione di gravidanza, ma da allora l’applicazione della legge è stata intensificata ed è diventato molto più difficile.