L’arma dei carabinieri potrebbe costituirsi parte civile nel processo sulla morte di Stefano Cucchi

Lo ha fatto sapere il comandante Giovanni Nistri a Ilaria Cucchi consegnandole una lettera, scrive Repubblica

Ilaria Cucchi,
 sorella di Stefano Cucchi (ANSA/CLAUDIO PERI)
Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi (ANSA/CLAUDIO PERI)

L’arma dei carabinieri potrebbe costituirsi parte civile nel processo sulla morte di Stefano Cucchi: lo scrive Repubblica, pubblicando una lettera del comandante generale dell’arma dei carabinieri Giovanni Nistri a Ilaria Cucchi, sorella del ragazzo romano trovato morto il 22 ottobre del 2009 in una stanza dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, dopo essere stato arrestato e picchiato.

Repubblica scrive che la lettera era stata consegnata a Ilaria Cucchi lo scorso 11 marzo dal generale Roberto Riccardi, portavoce di Nistri; nel farlo Riccardi le ha comunicato l’intenzione di Nistri di chiedere alla presidenza del Consiglio «l’autorizzazione a costituire l’arma parte civile nel processo per depistaggio ai suoi militari qualora nella richiesta di rinvio a giudizio appariranno evidenti le circostanze che la vedono parte lesa».

Nella lettera Nistri si impegna anche a procedere disciplinarmente nei confronti degli autori del pestaggio e delle calunnie (cinque carabinieri ora nel processo in Corte d’Assise) e degli otto accusati di depistaggio, per cui ci si attende che la procura chieda il rinvio a giudizio nelle prossime settimane.