Il presidente dell’Ecuador ha accusato Julian Assange di aver violato ripetutamente le condizioni di asilo

(AP Photo/Frank Augstein)
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Il presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, ha accusato il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, di aver violato ripetutamente le condizioni di asilo nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove Assange vive da quasi sette anni per evitare di essere arrestato dalle autorità svedesi e di essere estradato negli Stati Uniti. Moreno ha implicitamente accusato Assange di essere coinvolto nella sottrazione e diffusione sui social media di diverse sue foto private e personali, dove sono ritratti membri della sua famiglia e stanze della sua casa. Il presidente ha aggiunto che secondo quanto prevedono le regole di asilo concesso dal suo paese, «Assange non può mentire e tanto meno hackerare telefoni e account privati», e non può «intervenire nelle politiche di un paese, o peggio, di paesi amici».

A ottobre scorso Assange aveva tentato di fare causa all’Ecuador per il nuovo regolamento che gli era stato imposto come condizione per continuare il suo soggiorno all’interno dell’ambasciata ecuadoriana a Londra, che secondo Assange e i suoi legali violava i suoi diritti fondamentali. La causa era stata respinta da un giudice ecuadoriano.