Gli allevatori e gli industriali sardi hanno infine raggiunto un accordo sul prezzo del latte, fissato a 0,74 euro al litro

Una protesta degli allevatori sardi. (ANSA/ MANUEL SCORDO)
Una protesta degli allevatori sardi. (ANSA/ MANUEL SCORDO)

Dopo un lungo incontro convocato dalla prefettura di Sassari, i rappresentanti degli allevatori e quelli degli industriali sardi hanno infine raggiunto un accordo sul prezzo del latte di capra e pecora, da settimane al centro di duri scontri e proteste. È stato fissato provvisoriamente a 0,74 euro al litro, a partire da marzo e per i mesi successivi. È stato però previsto che a novembre sia calcolato un conguaglio sulla base del prezzo medio del formaggio pecorino romano alla Borsa di Milano, nel periodo tra novembre 2018 e 2019. In pratica, se il prezzo del pecorino romano sarà di 6 euro al chilo, il prezzo del latte sardo sarà calcolato a 0,72 euro al litro: ma potrà salire fino a 1,02 euro al litro se il prezzo del pecorino romano sarà di 8,50 euro al chilo.

Da settimane gli allevatori sardi protestavano perché il prezzo del latte di capra e di pecora era sceso sotto i 60 centesimi al litro. Finora i molti incontri con gli industriali che producono il formaggio non avevano portato a risultati.