Marcello Dell’Utri sconterà quattro anni in meno di arresto per via di un errore nella sua richiesta di estradizione

Marcello Dell'Utri (ANSA/LA7)
Marcello Dell'Utri (ANSA/LA7)

Marcello Dell’Utri ha ottenuto l’annullamento di una condanna per via di un errore nella sua richiesta di estradizione. Dell’Utri si trova al momento agli arresti domiciliare dopo essere stato condannato a sette anni nel 2014 per concorso esterno in associazione mafiosa, ma non dovrà scontare le condanne per bancarotta e frode fiscale. Come spiega Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, Dell’Ultri è stato prosciolto per via di un errore legato alla sua richiesta di estrazione dal Libano, dove si trovava al momento della condanna. Ferrarella ha scritto:

Il Libano il 23 maggio 2014 concesse all’Italia l’estradizione di Dell’Utri in relazione alla condanna palermitana definitiva del 9 maggio 2014 per concorso esterno in associazione mafiosa, e la convenzione del 1970 prevede il principio di specialità, cioè il divieto per l’Italia di processare l’estradato per fatti anteriori e diversi: per essi si può procedere solo se prima viene chiesta la cosiddetta estradizione suppletiva, cioè una estensione anche a quei fatti. I pm di Milano, invece, il 22 novembre 2015 chiesero il rinvio a giudizio di Dell’Utri per frode fiscale e bancarotta senza prima aver mai chiesto al Libano l’allargamento dell’estradizione anche a questi reati, in ipotesi commessi dal 2005 al 2013 e dunque prima di quella concessa dal Libano nel 2014 per la condanna per mafia.

Dell’Utri ha 77 anni ed è stato per molti anni un importante manager di Publitalia, la società che raccoglieva la pubblicità per il gruppo Mediaset (che all’epoca si chiamava ancora Fininvest). Nel 1993 contribuì a fondare Forza Italia ed è stato tra i suoi principali organizzatori. Dal 1996 al 2013 fu sempre in Parlamento, prima come deputato, poi come parlamentare europeo e a partire dal 2001 come senatore (sempre in Forza Italia o nel Popolo della Libertà).