Il ministro degli Esteri dice di non essere geloso di quello dell’Interno

Enzo Moavero Milanesi dice che è normale che Matteo Salvini sia così esposto e coinvolto nelle scelte di politica estera

Enzo Moavero Milanesi , 7 settembre 2018
(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
Enzo Moavero Milanesi , 7 settembre 2018 (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

In un’intervista concessa al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha detto di non essere “geloso” della visibilità internazionale del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, né delle attività all’estero di altri ministri.

Non è geloso della visibilità internazionale di Salvini?
«Quando il ministro dell’Interno si occupa di migrazioni, necessariamente si proietta di una dimensione estera. Non sono geloso, anche perché allora dovrei esserlo di ogni ministro che è obbligato a gestire anche una dimensione estera. Diventerei peggio di Otello, che almeno di rivali ne aveva uno soltanto».

Negli ultimi mesi in molti hanno osservato come si sia ampiamente ridotto il ruolo del ministro degli Esteri, con una sua sostanziale assenza dai principali temi legati alla politica estera. Moavero Milanesi ha mantenuto una certa distanza dalle attività del governo, lasciando molto spazio sia a Salvini sia al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio (entrambi ricoprono anche la carica di vicepresidente del Consiglio).

Durante la crisi diplomatica tra Italia e Francia, che ha portato il governo francese a richiamare il proprio ambasciatore a Roma, Moavero Milanesi non ha fatto particolari dichiarazioni, lasciando che la vicenda fosse gestita da Salvini e Di Maio, soprattutto sul piano politico. Nell’intervista al Corriere, ha spiegato di non essersi preoccupato per la vicenda:

Le relazioni fra gli Stati, specie nell’Unione europea, sono caratterizzate da una vivace miscela di cooperazione e competizione. Non bisogna mai meravigliarsi delle contrapposizioni. L’effervescenza è inerente alla normalità.