Gli Stati Uniti e i talebani hanno raggiunto un accordo di massima per la pace in Afghanistan

L'inviato statunitense per i colloqui con i talebani, Zalmay Khalilzad. (BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/Getty Images)
L'inviato statunitense per i colloqui con i talebani, Zalmay Khalilzad. (BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/Getty Images)

Gli Stati Uniti e i talebani hanno raggiunto un accordo di massima per mettere fine alla guerra in Afghanistan, iniziata 17 anni fa. L’accordo è stato raggiunto in linea di massima, quindi non è ancora ufficiale, e prevede che in una prima fase i talebani accettino un cessate il fuoco in cambio del ritiro progressivo dei soldati statunitensi dall’Afghanistan; e poi che i talebani si impegnino a non permettere a gruppi terroristici internazionali di usare il territorio afghano come base per pianificare e compiere attentati contro gli Stati Uniti. In una seconda fase, talebani e governo afghano dovranno accordarsi sul ruolo che i primi avranno nella condivisione del potere statale, e come questo condizionerà alcune delle questioni più discusse e divisive, come la condizione delle donne nella società. Per i talebani la seconda fase dell’accordo inizierà solo quando verrà stabilita una data per il ritiro dei 14mila soldati statunitensi ancora presenti in Afghanistan.

Lunedì l’inviato degli Stati Uniti, Zalmay Khalilzad, ha detto al New York Times che finalmente è stata raggiunta una bozza di accordo che permetterà di raggiungere la pace: «I talebani si sono impegnati a fare quanto necessario per evitare che l’Afghanistan diventi una piattaforma per i gruppi terroristici internazionali». Il governo afghano non ha mai partecipato ai negoziati, perché i talebani si sono finora rifiutati di parlare – almeno ufficialmente – con quelli che ritengono essere dei «pupazzi» che rispondono solo agli ordini degli americani.