L’ONU ha raccomandato che la saudita Rahaf al Qunun venga considerata una rifugiata

La giovane donna saudita Rahaf Mohammed al Qunun insieme al capo della polizia dell'immigrazione thailandese Surachate Hakparn, a destra, prima di lasciare l'aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok, il 7 gennaio 2019 (Polizia thailandese via AP)
La giovane donna saudita Rahaf Mohammed al Qunun insieme al capo della polizia dell'immigrazione thailandese Surachate Hakparn, a destra, prima di lasciare l'aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok, il 7 gennaio 2019 (Polizia thailandese via AP)

L’ONU ha valutato il caso di Rahaf al Qunun, la giovane donna saudita che tra domenica e lunedì si era chiusa dentro una stanza d’hotel dell’aeroporto di Bangkok, in Thailandia, e ha raccomandato all’Australia, il paese verso il quale era diretta e dove voleva chiedere l’asilo politico, che venga considerata una rifugiata. Mercoledì il ministro dell’Interno australiano, Peter Dutton, ha detto che la richiesta di Qunun verrà valutata, ma ha aggiunto che al suo caso non verrà riservato alcun trattamento speciale.

Qunun si era chiusa nella stanza di albergo per evitare di essere costretta dalla polizia dell’immigrazione thailandese a salire su un aereo per il Kuwait ed essere rimandata indietro dalla sua famiglia. Aveva raccontato che i suoi parenti avevano minacciato di ucciderla perché aveva deciso di abbandonare la religione islamica.