Il capo dell’esercito dello Sri Lanka è stato arrestato per aver coperto degli omicidi durante la guerra civile
L’ammiraglio e capo dell’esercito dello Sri Lanka Ravindra Wijegunaratne è stato arrestato a Colombo, la capitale dello Sri Lanka, per aver coperto un ufficiale della marina accusato di aver ucciso 11 giovani uomini durante le fasi finali della guerra civile contro i ribelli separatisti Tamil tra il 2008 e il 2009.
La guerra civile in Sri Lanka è durata dal 1983 al 2009 e ha causato la morte di circa 100 mila persone: le Tigri del Tamil – il gruppo ribelle separatista – dicevano di combattere per dare una patria alla minoranza Tamil nel nord dello Sri Lanka. Nel 2002 era stato raggiunto un accordo per un cessate il fuoco grazie alla mediazione della Norvegia, ma l’elezione di un presidente ultranazionalista nel 2005 aveva messo in crisi il processo di pace. Nell’ultima fase della guerra civile, in particolare negli ultimi cinque mesi, si dice che siano morte 40 mila persone. Entrambe le fazioni – i ribelli e l’esercito regolare dello Sri Lanka – sono accusate di aver compiuto crimini di guerra.
Per Wijegunaratne il tribunale ha stabilito la custodia cautelare fino al 5 dicembre. All’inizio di novembre erano stati emanati tre mandati di cattura nei suoi confronti, ma l’ammiraglio si è presentato davanti ai giudici solo oggi, vestito con la sua uniforme militare circondato da altri ufficiali della marina.
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