La Cina ha censurato la cerimonia degli Oscar di Taiwan

La regista Fu Yue (a sinsitra) con la produttrice Hong Ting Yi, Taipei, Taiwan, 17 novembre 2018
(Taipei Golden Horse Film Festival Executive Committee via AP)
La regista Fu Yue (a sinsitra) con la produttrice Hong Ting Yi, Taipei, Taiwan, 17 novembre 2018 (Taipei Golden Horse Film Festival Executive Committee via AP)

La 55esima edizione degli Oscar cinesi – i premi Cavallo d’oro, consegnati sabato scorso a Taipei, Taiwan – è diventata un piccolo caso politico dopo il discorso pronunciato dalla regista Fu Yue nel ritirare il premio per il miglior documentario. Fu si è infatti augurata che Taiwan sia riconosciuta dalla Cina come «entità indipendente» e ha aggiunto che «da taiwanese, questo è il mio più grande sogno». Il discorso è stato subito censurato dalla tv cinese: la Cina infatti non riconosce l’indipendenza che il governo nazionalista e liberale di Taiwan proclamò nel 1949, e la considera come una provincia “ribelle” ma parte della Cina. Negli ultimi 20 anni Taiwan stata è governata da una democrazia multipartitica e regolata da leggi libertarie e aperte, e un’invasione militare della Cina è sempre più temuta vista la crescita della potenza militare cinese.

La posizione ufficiale del governo cinese è stata ribadita durante la cerimonia dal cinese Tu Men, premiato come Migliore attore, che nel ritirare il premio ha usato l’espressione “Taiwan, Cina”. A quel punto è intervenuta, il giorno dopo, anche la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, che gli ha risposto su Facebook dicendo che «non abbiamo mai accettato l’espressione “Taiwan, Cina”, e non lo faremo mai: Taiwan è semplicemente Taiwan. Sono fiera dei premi di ieri, che sottolineano che Taiwan è diversa dalla Cina, la nostra libertà e la nostra diversità sono il motivo per cui nella nostra terra le creazioni artistiche possono essere libere».