Altri due carabinieri sono indagati per la morte di Stefano Cucchi

Sono sospettati di aver falsificato documenti relativi a quanto accaduto nel 2009

ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Ci sono altri due carabinieri indagati per aver falsificato documenti relativi alla morte di Stefano Cucchi, il 31enne romano morto nel 2009 pochi giorni dopo essere stato arrestato per spaccio di droga. I due indagati sono Massimiliano Colombo, comandante della stazione di Tor Sapienza, una delle caserme dove Cucchi venne detenuto dopo l’arresto, e Francesco Di Sano, un altro dei militari in servizio nella stazione. Colombo, il comandante, sarà interrogato la prossima settimana. Adesso sono in tutto quattro i carabinieri accusati di aver falsificato dei documenti per nascondere le vere dinamiche della morte di Cucchi.

La notizia dei due nuovi indagati è arrivata dopo la più importante rivelazione dall’inizio del caso. Ieri, nel corso del processo per la morte di Cucchi, il pubblico ministero Giovanni Musarò ha riferito che uno dei carabinieri accusati di aver picchiato Cucchi ha ammesso che il 31enne romano subì effettivamente un pestaggio da parte dei suoi colleghi. È la prima volta che uno dei militari coinvolti ammette che su Cucchi vennero fatte delle violenze.

Stefano Cucchi fu poi trovato morto il 22 ottobre del 2009, pochi giorni dopo il pestaggio, in una stanza del reparto protetto dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, dove era ricoverato da quattro giorni dopo essere stato arrestato.