L’accordo per la cessione dell’ILVA ad ArcelorMittal è stato approvato a larga maggioranza dai dipendenti

(Vincenzo Livieri/LaPresse)
(Vincenzo Livieri/LaPresse)

L’accordo per la cessione dell’acciaieria pugliese ILVA alla multinazionale ArcelorMittal è stato approvato a larga maggioranza dai dipendenti: i sì sono stati il 94% dei 6.866 voti espressi. Era un risultato atteso: l’accordo, che aveva ricevuto l’approvazione del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio dopo settimane di annunci e decisioni contrastanti, era stato raggiunto la settimana scorsa tra i sindacati italiani dei lavoratori metalmeccanici e ArcelorMittal. Prevede l’assunzione diretta di 10.700 persone, mentre ad altri 3.100 operai sarà offerto un incentivo all’esodo di un valore complessivo di 250 milioni di euro, circa ottantamila euro a testa, e riceveranno una nuova offerta di lavoro dalla stessa ArcelorMittal per restare occupati almeno fino al 2023. Rispetto all’accordo precedente, che era stato raggiunto dall’ex ministro Carlo Calenda, questo accordo comporta l’assunzione immediata di 700 lavoratori in più: è però un risultato diverso da quello promesso in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle, che aveva chiesto la chiusura totale dell’ILVA e la sua riconversione ad altre produzioni.

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