È stata concessa la cittadinanza thailandese a tre dei ragazzi della grotta di Tham Luang, e al loro allenatore

L'allenatore della squadra di calcio (a sinistra) e alcuni dei ragazzi intrappolati nella grotta durante una cerimonia religiosa buddista. (AP Photo/Sakchai Lalit)
L'allenatore della squadra di calcio (a sinistra) e alcuni dei ragazzi intrappolati nella grotta durante una cerimonia religiosa buddista. (AP Photo/Sakchai Lalit)

Tre dei ragazzini thailandesi che erano rimasti bloccati per giorni nella grotta di Tham Luang, nel nord della Thailandia, hanno ricevuto la cittadinanza thailandese, insieme al loro allenatore, a sua volta rimasto intrappolato nella grotta. I tre ragazzi e l’allenatore, 25 anni, non avevano la cittadinanza nonostante fossero nati lì, e per questo erano costretti ad alcune restrizioni, come quella di non poter lasciare la provincia di Chiang Rai. Ufficialmente, il fatto che siano rimasti intrappolati nella grotta non ha influito sulla concessione della cittadinanza, che però era stata promessa dalle autorità locali nei giorni immediatamente successivi all’operazione che li ha salvati con successo, e che si era conclusa lo scorso 10 luglio. Tutti e quattro avevano fatto richiesta per la cittadinanza prima dell’incidente, e l’hanno ricevuta insieme a un altro membro della loro squadra di calcio che non era rimasto intrappolato nella grotta.

Si stima che in Thailandia ci siano tra le 500mila e i 3,5 milioni di persone senza la cittadinanza, perché nate in zone in cui i confini sono cambiati nel tempo o perché sempre vissute in comunità isolate senza accesso alle procedure burocratiche per ottenerla. Tra le altre cose non possono votare, comprare terreni, lavorare in certi settori o avere contratti regolari.