Il direttore d’orchestra Daniele Gatti, accusato di comportamenti inappropriati da due donne, è stato licenziato dal Concertgebouw di Amsterdam

Il direttore d'orchestra Daniele Gatti il 15 maggio 2018 a Praga, in Repubblica Ceca (Michaela Rihova - CTK via AP Images)
Il direttore d'orchestra Daniele Gatti il 15 maggio 2018 a Praga, in Repubblica Ceca (Michaela Rihova - CTK via AP Images)

L’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, una delle più importanti sale da concerti del mondo, ha licenziato il suo direttore, l’italiano Daniele Gatti, che in un articolo pubblicato sul Washington Post il 26 luglio era stato accusato di comportamenti inappropriati da due donne. Gatti, che ha 56 anni ed era il direttore musicale del Concertgebouw dal 2016, è stato licenziato non solo per via delle accuse contenute nell’articolo, ma anche perché dopo la sua pubblicazione varie dipendenti dell’orchestra del Concertgebouw avevano riferito di aver subito comportamenti inappropriati da parte del direttore.

Nell’articolo del Washington Post, la soprano americana Alicia Berneche ha raccontato che nel 1996, quando lei aveva 24 anni e Gatti 34, il direttore la invitò nel proprio camerino al Ryan Opera Center di Chicago, negli Stati Uniti, dopo averle proposto di fare delle prove di canto con lui: una volta lì, Gatti le toccò i glutei e la baciò contro la sua volontà. La soprano americana Jeanne-Michèle Charbonnet ha raccontato che nel 2000, a Bologna, Gatti fece qualcosa di simile anche a lei. Dal 1997 al 2007 Gatti fu direttore musicale del Teatro comunale di Bologna.

Dopo la pubblicazione dell’articolo del Washington Post, Gatti si è rivolto a uno studio di pubbliche relazioni americano, Reputation Doctor, attraverso il quale ha diffuso un messaggio di scuse:

«Mi scuso sinceramente dal profondo del cuore con tutte le donne che ho incontrato nella mia vita e specialmente con quelle che credo di non aver trattato con il massimo del rispetto che meritano. Oggi e da ora in avanti ho intenzione di concentrarmi di più sui miei comportamenti nei confronti delle donne. Sia quelle giovani che quelle non più giovani, per essere sicuro che nessuna donna si senta più a disagio, specialmente quelle con cui lavoro nell’ambito della musica classica. Mi dispiace davvero tanto».