La procura di Genova ha chiesto un anno e 10 mesi di carcere per Umberto Bossi

Nella requisitoria nel processo d'appello per truffa ai danni dello Stato

Umberto Bossi durante le votazioni della Camera sulla nuova legge elettorale - Roma, 12 ottobre 2017
(ANSA/ETTORE FERRARI)
Umberto Bossi durante le votazioni della Camera sulla nuova legge elettorale - Roma, 12 ottobre 2017 (ANSA/ETTORE FERRARI)

La procura di Genova ha chiesto un anno e dieci mesi di carcere per il fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, due anni per i revisori del partito Diego Sanavio e Antonio Turci, e un anno e tre mesi per il commercialista Stefano Aldovisi nella requisitoria del processo d’appello per truffa ai danni dello Stato a carico di Umberto Bossi, dell’ex tesoriere del partito Francesco Belsito, di tre dipendenti del partito e due imprenditori. La richiesta su Belsito è stata posticipata in attesa di sapere se la Lega Nord presenterà querela per appropriazione indebita; i termini scadono a settembre e in assenza di querela il reato sarà considerato decaduto. Martedì mattina il tribunale del Riesame ha anche stabilito che, per recuperare i 49 milioni di risarcimento che la Lega deve allo Stato, si potrà sequestrare il denaro anche dai conti regionali del partito oltre che da quelli centrali.

La storia comincia da lontano e riguarda il più grave scandalo che abbia coinvolto la Lega, che tra il 2008 e il 2010 utilizzò i rimborsi elettorali per spese personali. Venne fuori nei primi mesi del 2012, quando Belsito venne indagato per la sua gestione dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito, trasferiti in alcuni casi all’estero dove erano stati investiti in varie attività tra cui l’acquisto di diamanti. Bossi si dimise dalla carica di segretario e venne condannato a 2 anni e 6 mesi; Belsito venne condannato a 4 anni e 10 mesi. Potete leggere la storia per intero qui.

La storia dei soldi della Lega, dall’inizio