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    Oasi di Al-Asha, Arabia Saudita
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Oasi di Al-Asha, Arabia Saudita

    È la più grande oasi nel mondo, con più di 2,5 milioni di palme da dattero, oltre a giardini, canali, corsi d’acqua e terreno bonificato, nella zona orientale della penisola. Ci sono anche i resti di siti archeologici e insediamenti umani dal Neolitico a oggi, come fortezze, moschee, sistemi di irrigazione.

    Nella foto: L'ecosistema attorno al lago Al-Asfar, maggio 2016
    ( © François Cristofoli - UNESCO)

    Da Aasivissuit a Nipisat, Danimarca
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Da Aasivissuit a Nipisat, Groenlandia

    La regione si trova nella Groenlandia Occidentale nel Circolo polare artico, coincide con la zona di caccia degli Inuit, le popolazioni che solitamente chiamiamo eschimesi, ed è stata scelta per le tracce di di 4.200 anni di storia umana. I siti principali sono sette, da Nipisat il più occidentale ad Aasivissuit, il più a est, che testimoniano la vita paleo-inuit e le loro migrazioni stagionali.

    Nella foto: Un accampamento nella zona orientale della regione
    (© Ólafur Rafnar Ólafsson - UNESCO)

    Chaîne des Puys e Limagne, Francia
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Chaîne des Puys e Limagne, Francia

    La Chaîne des Puys, nota anche come monts Dômes, è un complesso vulcanico che si estende per più di 30 chilometri nel centro della Francia; la Limagne è una pianura sotto i 400 metri di altitudine. Vulcani e pianura si formarono insieme alle Alpi, 35 milioni di anni fa.
    (AFP PHOTO/THIERRY ZOCCOLAN)

    I Sansa della Corea del Sud
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    I Sansa della Corea del Sud

    Sono sette monasteri buddisti costruiti sulle montagne meridionali della penisola coreana tra il VII e il IX secolo. Hanno caratteristiche architettoniche comuni che li rendono unici, come il madang, il cortile all’aperto, circondato da quattro edifici.

    Nella foto: Il tempio di Beopjusa in Corea del Sud, nel 2016
    (© CIBM - Unesco)

    Thimlich Ohinga, Kenya
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Thimlich Ohinga, Kenya

    Si trova a nord-ovest della città di Migori ed è un insediamento archeologico fatto di recinzioni di pietra a secco, probabilmente risalente al XVI secolo d.C. Secondo gli studiosi queste recinzioni erano costruite per proteggere i villaggi e contenere le greggi delle prime comunità di pastori nel bacino del lago Vittoria, ma avevano anche un significato sociale. Thimlich Ohinga è l’esempio più grande e meglio conservato.
    (Ephraim Mwangi © National Museums of Kenya - UNESCO)

    Siti archeologici Sasanidi, Iran
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Siti archeologici Sasanidi, Iran

    Sono otto siti archeologici situati in tre zone della provincia di Fars, nell’Iran sud-orientale: Firuzabad, Bishapur e Sarvestan. Risalgono agli ultimi tempi dell’impero Sasanide, che dominò la regione dal 224 al 658 d.C. e comprendono le rovine della capitale, costruita dal figlio del fondatore della dinastia, Shapur I.
    Nella foto: Palazzo Ardashir, Iran, 2015
    (B. Sedighi © ICHHTO- UNESCO)

    Hedeby e Danevirke, Germania
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Hedeby e Danevirke, Germania

    Hedeby è tra i più importanti complesso archeologici dell’epoca vichinga: era una città di scambio nella penisola dello Jutland, al confine tra l’Impero danese, a nord, di cui faceva parte, e quello dei Franchi, a sud. Comprende strade, edifici, cimiteri e un porto costruiti tra l’VIII e l’XI secolo. Il nuovo sito dell’Unesco comprende anche le fortificazioni di Danevirke, 30 chilometri di mura costruite prima del 500 d.C. dai Danesi per proteggersi da un’eventuale invasione dei Franchi.

    Nella foto: Danevirke, Germania, 2014
    (Carsten Rehder/picture-alliance/dpa/AP Images)

    Siti cristiani di Nagasaki, Giappone
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Siti cristiani di Nagasaki, Giappone

    Sono dieci paesini, il castello di Hara e una cattedrale, costruiti tra il XIV e il XIX secolo nella zona nord-occidentale dell’isola di Kyushu. Raccontano le prime attività e i primi insediamenti dei missionari cristiani in Giappone, prima del divieto di predicare la religione cattolica, delle persecuzioni e dell’espansione successiva alla fine della proibizione nel 1873.

    L’isola di Hisaka, nel 2015
    (Kyushu Air Lines © Nagasaki Préfecture - UNESCO)

    Ivrea, Italia
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Ivrea, Italia

    Nel 1908 Camillo Olivetti aprì la prima fabbrica a Ivrea; sotto la famiglia Olivetti e in particolare il figlio Adriano Olivetti, nella città si realizzò un progetto industriale e socio-culturale, che si sviluppò tra gli anni Trenta e Sessanta attorno alle idee dell'industriale Adriano Olivetti e degli architetti del Movimento Comunità, un movimento politico e culturale umanista, socialista e liberaldemocratico, che voleva costruire una città a misura d’uomo. È il 54esimo sito italiano dell’Unesco, che l’ha scelto anche perché Ivrea «esprime una visione moderna del rapporto la produzione industriale e l’architettura»

    Nella foto: Unità residenziale est – Hotel La Serra
    (LaPresse - Ivan Benedetto)

    Medina Azahara, Spagna
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Medina Azahara, Spagna

    Il nome significa la “città splendente”, fu fondata nel X secolo d.C. da Abd-ar-Rahman III (912–961), il primo califfo omayyade di Cordoba e di fatto fu la capitale di al-Andalus, la Spagna musulmana. Venne devastata nella guerra civile che pose fine al Califfato nel 1009-10 e poi dimenticata per mille anni, fino alla riscoperta nel XX secolo. Ne restano strade, ponti, sistemi di irrigazione, palazzi, decorazioni e oggetti quotidiani che permettono di farsi un’idea accurata di cosa fu la civiltà islamica di Al-Andalus al culmine del suo splendore.

    (© Madinat al-Zahra Archaeological Site (CAMaZ) - UNESCO)

    Il Fanjingshan
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Fanjingshan, Cina

    Si trova nelle montagne Wuling nella provincia di Guizhou. Il Fanjingshan spazia tra i 500 e i 2570 metri sul livello del mare e ospita molte piante e specie animali che nacquero in questa zona tra i 65 e i due milioni di anni fa. L’isolamento ha portato a molte specie endemiche come l’abete di Fanjingshan e la salamandra cinese gigante.
    Nella foto: Una cima del Fanjingshan, Cina, 2016
    (Li Guiyun © School of Karst Science, Guizhou Normal University – UNESCO)

    Mumbai Neo-gotica e Art Deco
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Mumbai Neo-gotica e Art Deco

    Nella seconda metà del XVIII secolo Mumbai si trovò al centro del commercio mondiale: divenne una grande città e l’Impero britannico vi costruì edifici pubblici e palazzi prima in stile Neo-gotico vittoriano e poi Art Deco, il cosiddetto Indo-Deco. Entrambi sono influenzati dal gusto e dal clima locale, con balconi e verande.

    Nella foto: Un edificio Art Deco a Marine Drive, Mumbai, 2017
    (PUNIT PARANJPE/AFP/Getty Images)

    Naumburg, Germania
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Naumburg, Germania

    La cattedrale, costruita dal 1028, è una testimonianza dell’arte e dell’architettura medievale, in particolare romanica e gotica. Il coro e le sculture a grandezza naturale dei suoi fondatori sono i capolavori del cosiddetto “Maestro di Naumburg”
    Nella foto: La cattedrale e il centro di Naumburg (Saale)
    (Jan Woitas/picture-alliance/dpa/AP Images)

    Qalhat, Oman
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Qalhat, Oman

    È un sito archeologico nell’Oman orientale che comprende l’antica città di Qalhat, quel che resta delle fortificazioni, e della necropoli vicina. Tra l’XI e il XV secolo fu un porto importante, ora testimonia gli scambi tra mondo arabo, Africa occidentale, India, Cina e Sud Est asiatico.
    (MOHAMMED MAHJOUB/AFP/Getty Images)

    Le montagne Makhonjwa, Sudafrica
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Le montagne Makhonjwa, Sudafrica

    Il sito si trova nel nord-est del Sudafrica e comprende il 40 per cento della cintura di rocce verdi di Barberton, nota anche come montagne Makhonjwa, uno dei più antichi complessi geologici al mondo. Le rocce sono uno degli esempi meglio conservati di roccia vulcanica e sedimentaria e risalgono a un periodo compreso tra i 3,6 e i 3,25 miliardi di anni fa. Sono visibili i segni dell’impatto di meteoriti che si formarono tra i 4,6 e i 3,8 miliardi di anni fa.
    La valle di Lomati Valley, nel 2014
    (© Tony Ferrar – UNESCO)

    Göbekli Tepe, Turchia
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Göbekli Tepe, Turchia

    Si trova nella regione montagnosa dell’Anatolia sud-orientale, ed è un sito archeologico di strutture megalitiche rettangolari, erette da cacciatori-raccoglitori dell’epoca Neolitica tra il 9.600 e l’8.200 a.C. Si trattava probabilmente di monumenti usati per i riti funerari. Sui pilastri sono intagliati immagini di animali selvatici, che permettono di avere un’idea della fauna dell’epoca e delle credenze di un popolo che visse in Mesopotamia 11.500 anni fa.

    Nella foto: Göbekli Tepe nel 2013
    (© DAI, Göbekli Tepe Project - UNESCO)

    Le pitture rupestri del Chiribiquete, Colombia
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Le pitture rupestri del Chiribiquete, Colombia

    Il parco nazionale del Chiribiquete si trova nella Colombia amazzonica; le sue 75mila pitture rupestri che risalgono fino a 20 mila anni fa. Realizzate dai nativi che vivevano nelle foreste, sono collegate al culto del giaguaro, simbolo di potere e fertilità.
    (© Jorge Mario Álvarez Arango - UNESCO)

    Pimachiowin Aki, Canada
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    Pimachiowin Aki, Canada

    È una foresta con laghi e fiumi, dove vivono gli indigeni Anishinaabeg, pescatori, cacciatori e raccoglitori.
    (© Hidehiro Otake - UNESCO)

    La valle Tehuacán-Cuicatlán
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    La valle Tehuacán-Cuicatlán

    La valle Tehuacán-Cuicatlán in Mesoamerica, una regione che comprende parte del Messico, Guatemala, El Salvador, Belize, Honduras, Nicaragua e Costa Rica. È una delle zone aride e semi-aride con la biodiversità più ricca del Nord America e conserva molti resti delle prime civiltà del territorio, tra canali, acquedotti, dighe e insediamenti agricoli.
    Nella foto: il codice Zouche-Nuttall, un manoscritto pittorico precolombiano
    (© Biblioteca Nacional de Antropologia de Historia - UNESCO)

    La valle del fiume Bikin, Russia
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    I 20 nuovi luoghi patrimonio dell’UNESCO

    La valle del fiume Bikin, Russia

    Sono 1.160.469 ettari (come tutto l'Abruzzo) di foreste di conifere, con animali tipici della taiga e specie della Manciuria: tigri siberiane, cervi siberiani e lupi
    (© V. Solkin - UNESCO)

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    Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980

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