Il Kuwait ha trovato un accordo con le Filippine sulla delicata questione del trattamento dei lavoratori domestici

Il ministro degli Esteri delle Filippine Alan Peter Cayetano e il ministro degli Esteri del Kuwait Sabah al Khaled al Sabah, l'11 maggio 2018 a Kuwait City (YASSER AL-ZAYYAT/AFP/Getty Images)
Il ministro degli Esteri delle Filippine Alan Peter Cayetano e il ministro degli Esteri del Kuwait Sabah al Khaled al Sabah, l'11 maggio 2018 a Kuwait City (YASSER AL-ZAYYAT/AFP/Getty Images)

Lo scontro diplomatico tra Filippine e Kuwait che va avanti dallo scorso febbraio e riguarda il trattamento dei filippini che lavorano come domestici nel paese del Golfo Persico è finito. I ministri degli Esteri dei due paesi hanno firmato un accordo che risolve la disputa, cominciata dopo il ritrovamento del cadavere di Joanna Demafelis, una domestica filippina uccisa dai suoi datori di lavoro, un libanese e una siriana che ora si trovano in carcere nei rispettivi paesi ma sono stati condannati a morte nel Kuwait.

Tra le altre cose l’accordo prevede che i datori di lavoro dei domestici filippini non possano confiscare i cellulari e i passaporti dei loro dipendenti, come succedeva di frequente in Kuwait e in altri paesi vicini, e garantisce ai lavoratori filippini vitto, alloggio e assicurazione sanitaria in Kuwait. L’accordo prevede anche che i contratti di lavoro dei domestici filippini possano essere rinnovati solo con l’approvazione delle autorità filippine.

Circa 260mila filippini vivono nel Kuwait e per la maggior parte lavorano come domestici.