Cosa sappiamo dell’arresto per terrorismo a Napoli

Un 22enne del Gambia è stato fermato per aver registrato un video in cui giurava fedeltà allo Stato Islamico

Il procuratore generale di Napoli Franco Melillo nel corso della conferenza stampa tenuta alla Procura di Napoli per l'arresto di un cittadino del Gambia accusato di terrorismo (ANSA/CESARE ABBATE)
Il procuratore generale di Napoli Franco Melillo nel corso della conferenza stampa tenuta alla Procura di Napoli per l'arresto di un cittadino del Gambia accusato di terrorismo (ANSA/CESARE ABBATE)

Un uomo sospettato di progettare un attentato terroristico è stato arrestato in provincia di Napoli con un’operazione coordinata di polizia e carabinieri. L’arresto è stato eseguito il 20 aprile, ma ne è stata data notizia solamente oggi durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato il procuratore di Napoli Giovanni Melillo, il capo della polizia Franco Gabrielli e il capo dei ROS – il nucleo investigativo dei carabinieri – Pasquale Angelosanto.

L’uomo arrestato – Alagie Touray, di 22 anni – è un immigrato del Gambia che si trovava in Italia in attesa che fosse esaminata la sua richiesta di asilo politico. Viveva in un centro di accoglienza a Licola, in provincia di Napoli, da circa un anno ed è stato arrestato lì all’uscita dalla moschea. L’arresto è stato eseguito dopo che la polizia italiana aveva ricevuto una segnalazione dalla polizia spagnola, che aveva trovato – non è stato detto come – un video in cui Touray giurava fedeltà allo Stato Islamico (o ISIS). Il reato di cui è accusato Touray è partecipazione in associazione terroristica.

Il video – ha spiegato Melillo – è stato l’elemento determinante nel decidere l’arresto di Touray, perché il giuramento di fedeltà allo Stato Islamico è spesso associato al compimento di attentati. Sembra che poi sul cellulare di Touray siano state trovate delle chat su Telegram in cui gli veniva “dato ordine” di fare un attentato guidando un’auto contro delle persone e altri scambi in cui Touray diceva di essere “in missione” e chiedeva che si pregasse per lui. Non è chiaro quanta importanza sia stata data a questi elementi. Touray ha negato di voler compiere un attentato e ha parlato di uno scherzo, Gabrielli ha spiegato che «se poi [Touray] voleva far seguito al giuramento, dove poteva dar seguito al giuramento, con quali modalità dar seguito al giuramento […] sono tutte cose che dovranno essere accertate».

È difficile capire se Touray fosse davvero un soggetto pericoloso e non ci sono per il momento elementi per pensare che stesse progettando un attentato o dove. Durante la conferenza stampa, Melillo ha chiesto che non venisse esagerata la portata dell’arresto.