I giornalisti Maurizio Belpietro e Gianluigi Nuzzi sono stati condannati per ricettazione in un caso giudiziario fra Esselunga e Coop
I giornalisti Maurizio Belpietro e Gianluigi Nuzzi sono stati condannati dalla Corte di Appello di Milano per ricettazione in un caso giudiziario che coinvolge le catene di supermercati Esselunga e Coop. Sia Belpietro sia Nuzzi hanno ricevuto una condanna, poi sospesa, di dieci mesi di carcere. La condanna per calunnia che i due giornalisti avevano ricevuto in primo grado è invece finita in prescrizione.
Secondo l’accusa dei magistrati di Milano, i dirigenti di una società di sicurezza si erano rivolti a Libero per vendergli alcune intercettazioni realizzate illegalmente che coinvolgevano diversi dirigenti e dipendenti di Coop. Sempre secondo l’accusa, Belpietro non acquistò personalmente le intercettazioni, ma chiese all’imprenditore Bernardo Caprotti di assumere i dirigenti di SIS nella sua catena di supermercati, Esselunga. In cambio i due dirigenti cedettero le intercettazioni a Libero, che poi nel 2010 le utilizzò per scrivere articoli molto critici proprio su Coop, concorrente dello stesso Caprotti.
La condanna di ieri si riferisce al fatto che Belpietro e Nuzzi ricevettero da Caprotti un cd-rom con le intercettazioni che mettevano in imbarazzo Coop; la ricettazione infatti prevede l’acquisto di beni sottratti illecitamente o derivanti da un’attività criminale (come le registrazioni illegali ai danni dei dipendenti Coop).