Come scegliere un caricabatterie per smartphone senza fili

I modelli migliori segnalati da Wirecutter e The Verge, scelti in base a velocità e prezzo; vanno bene sia per gli iPhone 8 e X che per vari dispositivi Android

Da quando lo scorso autunno sono arrivati sul mercato l’iPhone 8 e l’iPhone X di Apple è diventato chiaro che i caricabatterie senza fili, già diffusi per vari altri modelli di smartphone di altri marchi, sono uno di quei prodotti che inizialmente ha solo qualcuno e dopo qualche anno hanno quasi tutti. Non caricano gli smartphone in modo più efficiente dei normali caricabatterie che si collegano ai dispositivi con un jack (anzi, in generale lo fanno più lentamente) ma sono comodi. Ikea sta già producendo dei mobili con caricatori senza fili incorporati, lo stesso stanno facendo alcune aziende automobilistiche con i loro nuovi modelli di vetture e alcune catene di bar americane, come Starbucks, li stanno mettendo sui propri tavoli: ci siamo ancora lontani, ma possiamo immaginare un futuro in cui ovunque ci saranno superfici ricaricanti per i nostri smartphone.

Negli scorsi mesi diversi siti di tecnologia hanno messo a confronto i modelli disponibili finora: abbiamo messo insieme i giudizi di Wirecutter, il sito di recensioni di oggetti del New York Times, e quelli di The Verge per darvi un’idea delle cose da considerare se volete acquistare un caricabatterie senza fili. Sono entrambi due siti affidabili, ma giungono a conclusioni diverse su quale sia il migliore caricabatterie.

Lo standard Qi

Una premessa prima di parlare dei diversi modelli di caricabatterie senza fili: potete passare oltre se ne conoscete già i dettagli, o se pensate che siano troppo tecnici.

I sistemi di ricarica senza fili hanno pregi e difetti. Perché funzionino, lo smartphone deve essere appoggiato su una superficie apposita collegata a una presa di corrente. Il sistema non richiede l’uso di cavi ed è molto semplice da usare, ma ha il difetto di consentire la carica solo se il telefono resta appoggiato sul tappetino: se lo sollevi per fare una telefonata o controllare un messaggio, la ricarica viene interrotta.

Alla base della tecnologia c’è il principio fisico dell’induzione elettromagnetica: sia nei caricatori che negli smartphone compatibili ci sono delle bobine; in quella del caricatore passa una corrente elettrica variabile che genera un campo elettromagnetico rilevato da quella nello smartphone; la corrente che si ottiene in quest’ultima alimenta la batteria. A oggi non sono ancora disponibili tecnologie affidabili per permettere la ricarica wireless a corto raggio, cioè anche a qualche metro di distanza dal caricatore. Detto questo, proprio per il principio con cui i caricatori senza fili funzionano, modelli di diversi marchi vanno bene per smartphone di diversi marchi, anche se la velocità di caricamento può dipendere dalle caratteristiche dello specifico dispositivo. Dipende anche dalla potenza del caricatore: i caricatori disponibili in commercio vanno dai 5 ai 15 watt; gli iPhone 8, 8 Plus e X funzionano meglio con quelli fino a 7,5 watt, per il Samsung Galaxy S8 vanno bene anche quelli da 9, per le potenze maggiori la compatibilità va verificata per ogni dispositivo. Maggiore è la potenza di un caricatore, se entro i limiti supportati dal vostro smartphone, più velocemente si caricherà.

Un’altra cosa di cui tenere conto è che alcune cover per smartphone impediscono a questo sistema di ricarica di funzionare, quindi informatevi in merito prima di acquistarne una.

Se vi interessa approfondire gli aspetti fisici della ricarica senza fili:

Il sistema più diffuso e più affidabile per ricaricare senza fili, sia dal punto di vista della sicurezza che della qualità, è lo standard Qi; si pronuncia “ci”, è una parola cinese che significa “energia spirituale o soffio vitale”. C’è un consorzio, il Wireless Power Consortium (WPC), che negli anni ha messo insieme una serie di standard da utilizzare per la ricarica senza fili e riconosce quali dispositivi rispettino davvero quelli della tecnologia Qi. Ne fanno parte 220 aziende, tra cui Apple.

Tuttavia non tutti i prodotti senza la certificazione del WPC sono da scartare: ottenerla è un processo lungo, inoltre alcuni prodotti non rispettano nel minimo dettaglio le caratteristiche richieste dallo standard Qi ma questo non implica che non siano buoni, soprattutto se li produce un’azienda grossa e affidabile. Diciamo che la certificazione WPC è una garanzia in più. Nelle sue recensioni dei caricabatterie senza fili, Wirecutter ha considerato solo i modelli che ce l’hanno, mentre The Verge anche quelli che no ma di cui ci si può fidare per l’autorevolezza di chi li produce.

I migliori caricabatterie senza fili

Per Wirecutter il migliore in assoluto è il Samsung EP-PG920, un modello di quelli su cui gli smartphone si appoggiano orizzontalmente (esistono anche quelli che fanno da leggìo, mantenendoli quasi in posizione verticale). È stato scelto perché carica più velocemente della maggior parte dei caricabatterie testati, non costa troppo, funziona bene anche con i dispositivi Apple e – cosa di cui tenere conto soprattutto per le persone goffe – ha un anello di gomma in cima che rende più difficile che lo smartphone scivoli. Occhio però: ha una ventolina per il raffreddamento che si fa sentire, se lo tenete sul comodino di notte può essere fastidiosa. C’è bianco e nero. Sia su Amazon che su ePrice lo trovate a diversi prezzi (il link punta a quello minore, circa 13 euro), a seconda del venditore: se volete andare sul sicuro, qui ci sono le migliori recensioni, ed è a 15,08 euro.

Subito dopo l’EP-PG920 per Wirecutter viene l’EP-NG930, sempre di Samsung, che permette di tenere il proprio smartphone in verticale ed è risultato il caricatore più veloce per l’iPhone 8. È però un po’ più costoso rispetto al modello descritto in precedenza. Su Amazon lo trovate a 35,29 euro, su ePrice a 37,82; anche questo c’è sia nero che bianco.

Wirecutter consiglia anche due caricabatterie senza fili di Anker poco costosi (hanno entrambi la certificazione Qi nonostante non tutti i modelli di questo marchio l’abbiano). Come nel caso dei precedenti, uno permette di tenere il proprio dispositivo in verticale l’altro no. Il grosso svantaggio di questi modelli è che non vengono venduti con il cavo di alimentazione, quello con cui collegarli a una presa nel muro. Sono l’Anker PowerPort Wireless 5 Pad e l’Anker PowerPort Wireless 5 Stand: su Amazon il primo lo trovate a 15,99 euro, il secondo a 25,99.

Tra i caricatori testati da Wirecutter c’è anche Nordmärke, un caricabatterie senza fili familiare (ci si possono caricare fino a tre smartphone contemporaneamente) prodotto da Ikea. Costa 69,99 euro ed è disponibile in due colori: bianco e color legno di betulla. Stando ai test di Wirecutter la velocità di caricamento è all’altezza di quella degli altri modelli e non diminuisce se vengono caricati tre dispositivi allo stesso tempo.

Ai caricatori segnalati da Wirecutter aggiungiamo quello che The Verge mette al primo posto nella sua classifica, seguito dai Samsung EP-PG920 ed EP-NG930. È di RavPower e ha caratteristiche molto simili a quelle del Samsung EP-PG920 (quello piatto) ma con qualche vantaggio: è meno grosso e spesso, è fatto di metallo (quindi più resistente) e meno rumoroso e luminoso. Il principale svantaggio è il prezzo, che è un po’ più alto (su Amazon lo trovate a 29,99 euro), e si aggiunge al fatto che questo caricabatterie non ha la certificazione del WPC.

Un’accortezza da avere sia con questo caricatore che con l’EP-PG920, soprattutto se il vostro smartphone è uno di quelli più grossi: la superficie capace di caricare è ristretta, quindi è importante posizionare bene il vostro dispositivo.

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi – che potrebbero variare di giorno in giorno rispetto a quelli indicati, in base alle offerte. Ma potete anche cercarli su Google. Se avete dei dubbi sul fare acquisti online invece potete leggere questa guida. Se capitate su questo articolo a distanza di tempo dalla data di uscita, verificate che non ci siano articoli più aggiornati.