La provincia di Trento ha negato il patrocinio al gay pride

Secondo il suo presidente Ugo Rossi, «non apporta alcun contributo alla crescita e valorizzazione della società trentina»

(EXPA/ Jakob Gruber)
(EXPA/ Jakob Gruber)

La provincia autonoma di Trento ha negato il patrocinio al Dolomiti Pride, una manifestazione per i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali prevista per il 9 giugno a Trento. In una lettera inviata all’Arcigay Trentino dal presidente della provincia Ugo Rossi, che fa parte del Partito Autonomista Trentino Tirolese ma è stato eletto nel 2013 col centrosinistra, lo stesso Rossi ha motivato la sua decisione spiegando che «la parata nel centro della città assume un aspetto più di folclore e di esibizionismo che sicuramente non apporta alcun contributo alla crescita e valorizzazione della società trentina e della sua immagine». Sempre secondo Rossi, il Dolomiti Pride «potrebbe generare una forte contrapposizione e quindi disinteresse e distacco su temi importanti che diversamente richiedono partecipazione e confronto».

Il Partito Autonomista Trentino Tirolese è uno storico alleato del centrosinistra trentino, ed è anche legato agli ambienti cattolici locali. In passato la giunta di Rossi era già stata criticata dalle organizzazioni LGBT per avere evitato di approvare una proposta di legge popolare per il contrasto all’omofobia.

Gli organizzatori del Pride hanno confermato che la provincia ha negato loro la richiesta di patrocinio, e definito la decisione «un atto di omofobia istituzionalizzata». Il comune di Trento, guidato da Alessandro Andreatta del Partito Democratico, ha invece da tempo dato il proprio patrocinio alla manifestazione.