• Mondo
  • Sabato 24 marzo 2018

Usiamo troppe cannucce

Quelle usa e getta, di plastica, che poi inquinano moltissimo: e servono davvero?

(Chip Somodevilla/Getty Images)
(Chip Somodevilla/Getty Images)

Secondo stime fatte dalla società di ricerche Eunomia, in Italia si usano circa due miliardi di cannucce l’anno; negli Stati Uniti invece almeno venti miliardi. La prima è una stima fatta partendo dagli unici dati disponibili (quelli sui McDonald’s), la seconda è una stima fatta dall’associazione statunitense dei produttori di plastica (quindi probabilmente al ribasso). Secondo molti, è grave che siano prodotte così tante cannucce – quasi tutte di plastica – allo scopo di metterle per qualche minuto nei bicchieri dei fast food o nei cocktail e poi buttate (e solo in parte riciclate). L’attore Adrian Grenier, uno dei portavoce di una campagna contro l’uso delle cannucce di plastica, ha detto che le cannucce «possono essere viste come “una porta d’accesso” per capire il problema dell’inquinamento». Perché sono piccole, usa-e-getta, e quasi tutti le usano.

La campagna più importante contro l’uso delle cannucce è organizzata da Strawless Ocean (“oceano senza cannucce”), un’associazione secondo la quale negli Stati Uniti si usano 500 milioni di cannucce di plastica al giorno e che sul suo sito scrive che «se non agiamo ora, nel 2050 nell’oceano ci sarà più plastica che pesci». Il motto della campagna contro l’uso della plastica è “Stop Sucking”: il verbo in inglese vuol dire succhiare ma anche “essere scarso”, “fare schifo”.

Sempre sul suo sito, Strawless Ocean propone alcune alternative alle cannucce di plastica: la prima, facile, è bere direttamente dal bicchiere; le altrei prevedono l’uso di cannucce biodegradabili oppure riutilizzabili perché fatte di metallo o bamboo. Sul sito si parla anche di un primo importante traguardo della campagna: da luglio la città di Seattle vieterà ai locali l’uso delle cannucce usa e getta. Cose simili stanno succedendo o potrebbero succedere anche in altre città o aree degli Stati Uniti.

Altre iniziative contro le cannucce sono state organizzate nel Regno Unito da “The Last Straw” e “Straw Wars” e da alcuni locali italiani che hanno preso a modello quelle iniziative. In Italia c’è anche la società Sorbos, che produce cannucce commestibili (perché fatte con zucchero glassato, 23 calorie a cannuccia) e aromatizzate. Cara Lombardo ha scritto sul Wall Street Journal che anche alcune importanti associazioni o società che hanno a che fare con i cocktail – per esempio la Scotch Whisky Association, Bacardi e le società che producono la vodka Absoult e il gin Tanqueray – hanno deciso di vietare le cannucce ai loro eventi.

A proposito di cocktail: non c’è un vero motivo per cui si debba usare una cannuccia. In genere i baristi e gli esperti di mixologia (o “gastronomia liquida”) dicono che le cannucce, se proprio vanno usate, vanno usate solo in certi cocktail. Qualcuno dice che servono per evitare che il ghiaccio finisca in bocca o comunque a contatto con le labbra; qualcun altro sostiene che siano utili anche per mischiare il cocktail o, nel caso di cocktail pestati, per evitare che in bocca finisca qualcosa che non sia liquido. Non c’è però una vera risposta alla grande domanda “perché due cannucce, a volte?”. Qualcuno dice che è per condividere il cocktail, qualcun altro che una serve di scorta.

Mia Freis Quinn, portavoce dell’associazione dell’industria statunitense della plastica, ha detto al Wall Street Journal che bisogna concentrarsi sul maggiore riciclo delle cannucce di plastica, non sulla loro abolizione. Ha anche detto che le cannucce sono utili per l’igiene, perché a molte persone dà fastidio bere da un bicchiere usato da altri (anche se lavato) e perché le cannucce aiutano a evitare problemi ai denti.

Lombardo ha anche spiegato che il dato sui “500 milioni di cannucce” al giorno usate negli Stati Uniti è esagerato (vuol dire una cannuccia e mezzo per ogni statunitense) e deriva da una stima fatta nel 2011 da un ragazzo che ora frequenta le scuole superiori e che poi il numero divenne “il numero da usare parlando di cannucce, comparendo in centinaia di rapporti”, anche di siti e organi importanti.

Lombardo ha anche raccontato che il movimento per l’abolizione delle cannucce di plastica ebbe una notevole impennata nel 2015, quando girò molto il video di una tartaruga marina con una cannuccia nella narice.

Le cannucce hanno di recente avuto a che fare anche con Brexit. Un mese fa il ministro britannico dell’Ambiente, Michael Gove, disse che il Regno Unito stava pensando a un possibile divieto all’uso delle cannucce di plastica e che, quando il Regno Unito smetterà di fare parte dell’Unione Europea, la cosa potrebbe essere decisa in modo più veloce. Gli rispose su Twitter Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, spiegando che l’Unione era in realtà un passo avanti al Regno Unito per quanto riguarda la plastica usa e getta. Per il momento non ci sono state decisioni britanniche o europee contro l’uso delle cannucce di plastica usa e getta.