In Islanda si sta discutendo di una legge che vuole vietare la circoncisione

Musulmani durante una preghiera alla moschea di Reykjavík (AP Photos/Egill Bjarnason)
Musulmani durante una preghiera alla moschea di Reykjavík (AP Photos/Egill Bjarnason)

Il Parlamento dell’Islanda sta dibattendo una legge che prevede di rendere illegale la circoncisione maschile, che consiste nella rimozione chirurgica del prepuzio dal pene e che è praticata per motivi culturali e religiosi da musulmani ed ebrei in diverse zone del mondo. La legge, sostenuta da centinaia di medici e infermieri islandesi, prevede fino a sei anni di carcere per chi pratica la circoncisione senza motivi sanitari. Sostiene che questa pratica sia incompatibile con la Convenzione internazionale dell’ONU sui diritti dell’infanzia e la paragona alla mutilazione genitale femminile, già vietata nella maggior parte dei paesi europei. Se la legge dovesse essere approvata, l’Islanda diventerebbe il primo paese europeo a vietare la circoncisione.

La legge ha provocato forti reazioni contrarie di diverse organizzazioni musulmane ed ebraiche, secondo cui viola la libertà religiosa. Il rabbino Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei, ha detto che la legge è una misura anti-immigrazione diretta contro i musulmani, nella quale gli «ebrei sono un danno collaterale. […] Praticamente si sta dicendo che gli ebrei non sono più i benvenuti in Islanda». In Islanda vivono circa 250 ebrei e 2mila musulmani.