La foto più importante di Andreas Gursky

Fino al 22 aprile a Londra c'è la mostra di uno dei più importanti fotografi degli ultimi 30 anni, la cui carriera è cambiata con una foto di Salerno

Fino al 22 aprile la Hayward Gallery di Londra ospiterà una retrospettiva del fotografo tedesco Andreas Gursky, conosciuto soprattutto per le sue foto di grandissimo formato. Gursky è considerato uno dei più importanti fotografi e creatori di immagini contemporanei: ritrae luoghi e scene che raccontano la vita di oggi e l’economia globale con l’obiettivo di creare attraverso le foto, come ha spiegato lui stesso, una sorta di “enciclopedia della vita”.

Un po’ di foto della mostra:

Andreas Gursky è nato in Germania, a Lipsia, nel 1955, e ha studiato all’Università delle Arti Folkwang, a Essen, e all’Accademia di belle arti di Düsseldorf, dove è stato allievo dei fotografi Bernd e Hilla Becher. Il suo successo iniziò soprattutto negli anni Novanta, poi passò al digitale con lo stile che lo ha reso famoso: la fotografia in larga scala con una serie di dettagli che spesso aggiunge o evidenzia con un grosso lavoro di post-produzione.
Gursky ha recentemente spiegato sul Guardian che la fotografia più importante nella sua evoluzione è quella che scattò al porto di Salerno nel 1990: «Ero sopraffatto da quello che vedevo: la complessità dell’immagine, l’accumulo di merci, le macchine, i container. Non ero sicuro che la foto avrebbe funzionato. Mi sono solo sentito costretto a scattarla. Era pura intuizione. Solo quando sono tornato a casa ho capito ciò che avevo. Ho visto immediatamente quel pattern, quella densità pittorica, quell’estetica industriale. Questa immagine è diventata per me un pezzo importante, un punto di svolta.»

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La mostra, la prima della Hayward Gallery dopo due anni di ristrutturazione, presenta 68 fotografie dell’artista, dalle prime degli anni Ottanta fino alle più recenti, compresi 8 lavori inediti. Ci saranno anche alcune delle sue opere più famose: Paris, Montparnasse, che mostra un blocco di appartamenti; May Day IV con le persone a un concerto; la Borsa di Chicago in Chicago Board of Trade III; e Rhine II, una veduta quasi astratta del fiume Reno, che nel 2011 venne venduta all’asta da Christie’s per 4,3 milioni di dollari, un record per una singola fotografia (anche in questo caso creata eliminando digitalmente tutti gli elementi di disturbo, come una centrale elettrica).

I soggetti abituali di Gursky sono raduni di persone, fabbriche e paesaggi, con un’attenzione particolare al rapporto dell’uomo con la natura, l’industria, la finanza e la società dei consumi. Tra le sue foto più efficaci in questo senso ci sono quella di un magazzino di Amazon, o della catena 99 Cents Only Stores (che vende prodotti a quel prezzo).

Un’assistente davanti alla fotografia Amazon, di Andreas Gursky, durante gli ultimi preparativi della retrospettiva del fotografo alla Hayward Gallery (Leon Neal/Getty Images)

Negli ultimi anni l’utilizzo di tecniche di post-produzione da parte di Gursky si è ampliato fino alla creazione di fotografie fittizie in studio. Ne è un esempio Review (2015), che mostra la cancelliera tedesca Angela Merkel e i suoi tre predecessori seduti di spalle che guardano il dipinto Vir Heroicus Sublimis di Barnett Newman: la scena non è mai accaduta ma è stata creata da Gursky unendo foto scattate in momenti diversi. Alla presentazione della mostra lo stesso Gursky ha spiegato di essere “semplicemente interessato a fare immagini” e di doversi reinventare per farlo, sottolineando che non realizza più di otto immagini all’anno.

https://www.instagram.com/p/BeirLLPB4HO/?tagged=andreasgursky