In Francia c’è un’inchiesta preliminare sulle batterie degli iPhone

Il 5 gennaio la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta preliminare contro Apple riguardo ad alcuni modelli di iPhone, dopo che il 27 dicembre un’associazione chiamata Halte à l’obsolescence programmée (HOP – letteralmente “Stop all’obsolescenza programmata”) ha sporto denuncia contro l’azienda americana. L’accusa è di programmare le nuove versioni del sistema operativo iOS appositamente per rallentare gli iPhone più vecchi, in modo da incentivare l’acquisto di modelli più recenti, cosa che viene appunto chiamata “obsolescenza programmata“. In Francia c’è una legge contro l’obsolescenza programmata dal 2015.

Il 28 dicembre, alcuni giorni dopo aver ammesso di rallentare i vecchi iPhone in particolari circostanze, Apple si è scusata con i propri clienti per non averli informati dell’introduzione di un sistema di controllo della batteria, fatta tramite l’aggiornamento 10.2.1 di iOS, che ha interessato i modelli più vecchi dei suoi smartphone: iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPhone 6s, iPhone 6s Plus e iPhone SE. Il sistema prevede che quando il processore e altri componenti degli smartphone vecchi sono in una fase di picco, cioè richiedono molta energia in pochissimo tempo per svolgere un’operazione, iOS intervenga per rallentarli e fare in modo che la richiesta di energia sia spalmata in un arco di tempo più lungo (parliamo comunque di frazioni di secondo). In questo modo il sistema garantisce che il picco venga attenuato e le batterie – il componente più soggetto a usura dell’intero telefono – ricevano meno stress e restino più stabili, evitando per esempio che smettano di funzionare di colpo, causando uno spegnimento improvviso dell’iPhone.