Una giornalista di BBC in Cina si è dimessa dall’incarico perché pagata meno dei colleghi maschi

Carrie Gracie in una fotografia pubblicata su Twitter con cui chiedeva parità di stipendio tra uomini e donne (Twitter di Carrie Gracie)
Carrie Gracie in una fotografia pubblicata su Twitter con cui chiedeva parità di stipendio tra uomini e donne (Twitter di Carrie Gracie)

La settimana scorsa Carrie Gracie, capo dell’ufficio di BBC News in Cina, ha lasciato il suo incarico protestando contro le disparità di stipendio tra uomini e donne all’interno di BBC, che è la principale emittente pubblica radiotelevisiva del Regno Unito. Gracie ha spiegato le sue ragioni in una lettera aperta al pubblico di BBC pubblicata sul suo blog. Lo scorso luglio BBC aveva reso pubblici gli stipendi dei suoi dipendenti superiori a 150mila sterline – rispondendo a una richiesta del governo conservatore di Theresa May – ed era emerso che due terzi dei dipendenti più pagati sono uomini. Sul suo blog Gracie ha aggiunto di aver scoperto di non essere pagata in modo uguale rispetto ad alcuni colleghi uomini che svolgono un lavoro analogo al suo:

«Negli ultimi quattro anni BBC ha avuto quattro capi di uffici esteri, due uomini e due donne. L’Equality Act del 2010 [una legge di pari opportunità britannica, ndr] dice che a parità di mansioni gli uomini e le donne devono ricevere lo stesso stipendio. Ma lo scorso luglio ho scoperto che nel precedente anno fiscale i due uomini hanno guadagnato almeno il 50 per cento in più rispetto alle due donne».

L’ammontare dello stipendio di Gracie non era stato diffuso perché inferiore alle 150mila sterline. I due colleghi a cui Gracie fa riferimento sono Jon Sopel, capo dell’ufficio negli Stati Uniti, il cui stipendio è compreso tra 200mila e 249mila sterline, e Jeremy Bowen, capo dell’ufficio del Medio Oriente, il cui stipendio è compreso tra 150mila e 200mila sterline. Dopo la diffusione delle informazioni sugli stipendi Gracie e Katya Adler, capo dell’ufficio di BBC in Europa, avevano firmato una lettera diretta a Tony Hall, amministratore delegato di BBC, e pubblicata sul Telegraph che chiedeva pari condizioni salariali. Sul suo blog Gracie ha detto di aver chiesto a BBC che i quattro capi degli uffici internazionali fossero pagati in modo uguale e di aver rifiutato la successiva proposta di BBC di avere un grosso aumento, non solo perché non le avrebbe comunque fatto guadagnare quanto i suoi colleghi ma anche perché la giornalista ritiene che il suo stipendio fosse già abbastanza alto «specialmente per qualcuno che lavora per un’azienda pubblica».

Gracie, che lavora per BBC News da più di trent’anni, ha accusato l’azienda di avere una «politica sul pagamento degli stipendi segreta e illegale». BBC ha risposto alle accuse negando l’esistenza di una «discriminazione sistematica contro le donne».

Gracie non smetterà di lavorare per BBC, ma tornerà al suo posto precedente all’interno della redazione televisiva, dove si aspetta «di essere pagata in modo equo».