Il Canada va fortissimo

Nel secondo trimestre il PIL è aumentato del 4,5 per cento su base annua, ben al di sopra delle aspettative

Justin Trudeau al G20 di Amburgo, 7 luglio 2017 (John Mcdougall/picture-alliance/dpa/AP Images)
Justin Trudeau al G20 di Amburgo, 7 luglio 2017 (John Mcdougall/picture-alliance/dpa/AP Images)

L’economia del Canada sta andando molto bene: nel secondo trimestre non solo le elevate aspettative sono state superate, ma sono stati registrati i migliori risultati annuali in oltre dieci anni. L’Istituto di statistica del paese ha confermato che, in particolare, il PIL è aumentato del 4,5 per cento su base annua nel trimestre, mentre era stata prevista una crescita media annualizzata del 3,7 per cento. Negli Stati Uniti, il più grande partner commerciale del Canada, la crescita è stata del 3 per cento su base annua nel secondo trimestre. All’espansione hanno contribuito le esportazioni ma soprattutto la spesa delle famiglie, e c’entrano anche gli investimenti e la gestione della spesa pubblica. Il Canada, tra i paesi del G7, risulta dunque quello che ha ottenuto i risultati migliori.

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Nel secondo trimestre del 2017 il PIL del Canada ha avuto un incremento dello 0,3 per cento rispetto al +0,1 per cento stimato dagli analisti. Nei tre mesi precedenti il PIL aveva avuto una crescita dello 0,6 per cento e su base annua è cresciuto dell’1,1 per cento contro il +0,9 per cento delle rilevazioni precedenti. Il consumo delle famiglie è aumentato a un ritmo annuo del 4,6 per cento nel secondo trimestre, dopo una crescita già notevole nel primo trimestre (4,8 per cento). È l’incremento più solido dalla recessione globale degli anni 2008-2009.

Anche il ritmo di creazione dei posti di lavoro è stato notevole: si parla di 186 mila nuovi posti di lavoro, miglior risultato dal 2010. Il settore industriale è andato bene e 14 dei 20 diversi settori dell’economia del paese hanno dati positivi e in crescita, in particolare il settore delle costruzioni. Nel settore immobiliare c’è stato invece un rallentamento soprattutto a causa dell’introduzione di una nuova tassa sull’acquisto per gli stranieri in Ontario.

Diversi analisti si sono chiesti per quanto tempo il paese possa continuare a crescere così, a questo punto. Krishen Rangasamy, economista della banca nazionale canadese, non crede che il ritmo attuale possa essere mantenuto a lungo: «Noi non siamo un mercato emergente. Le economie avanzate possono mostrare questi risultati solo occasionalmente». Il 6 settembre, vista la solidità dell’economia del paese, la Bank of Canada ha alzato i tassi di interesse portandoli all’1 per cento dallo 0,75 per cento precedente. Ed è il secondo aumento annuale: a luglio aveva infatti deciso il primo rialzo dei tassi di interesse degli ultimi sette anni, portando il costo del denaro allo 0,75 per cento da 0,5 per cento. Questo rialzo avrà sicuramente delle conseguenze e potrebbe far rallentare la crescita dell’economia entro la fine dell’anno, ma servirà a contenere l’aumento dei prezzi. Alcuni economisti sono invece ​​convinti che questa crescita economica sia sostenibile, dato che i risparmi delle famiglie continuano ad aumentare.