Che cos’è il “reddito di inclusione”

È un nuovo sussidio per i più poveri che il Consiglio dei ministri ha approvato oggi: potrà essere utilizzato dal primo gennaio

(ANSA/ETTORE FERRARI)
(ANSA/ETTORE FERRARI)

Il reddito di inclusione (REI), una nuova forma di sostegno al reddito dei più poveri, è stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Entrerà in vigore da gennaio e consisterà in un sussidio mensile tra i 190 e i 485 euro per un massimo di 18 mesi, rinnovabili dopo sei mesi di pausa. Il costo annuale della misura è di circa 2 miliardi di euro: si stima che potranno richiederlo circa 400 mila famiglie. Il REI è stato introdotto tramite decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri. Il nuovo sussidio, quindi, è immediatamente effettivo e non ha bisogno di ulteriori voti da parte del Parlamento.

Per ottenere il REI a bisogna avere un valore dell’ISEE (il principale indicatore del reddito familiare) non superiore a 6 mila euro. Inoltre, non può riceverlo chi ha un patrimonio oltre i 20 mila euro, esclusa l’eventuale prima casa. Il reddito di inclusione sarà assegnato in maniera prioritaria alle famiglie con figli minorenni o disabili, a donne in gravidanza e ai disoccupati ultra-cinquantenni. Si potrà lavorare e contemporaneamente ricevere il sussidio, a patto di rispettare i requisiti ISEE. Non avrà diritto al REI chi invece al momento sta già ricevendo altri sussidi per la disoccupazione.

Si potrà fare domanda per ottenere il REI a partire dal prossimo primo dicembre, consegnando all’INPS una dichiarazione ISEE precompilata. Una volta ottenuto il REI, si riceverà il sussidio per un massimo di 18 mesi. Poi sarà necessaria una pausa di sei mesi prima di poterlo chiedere per una seconda volta. Il REI sarà pagato tramite una carte elettronica, la “Carta REI”: in teoria chi lo riceve dovrebbe ricevere anche un supporto per mettere in atto «un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di povertà». Vista la scarsità di risorse di cui dispongono i servizi sociali che sarebbero incaricati di questa parte del progetto, non è chiaro se effettivamente sarà possibile assegnare un “progetto personalizzato” a tutti coloro che otterranno il REI (il governo ha comunque stanziato nuove risorse per potenziare i servizi sociali e i centri per l’impiego: saranno spessi 550 milioni di euro nei prossimi tre anni).