Lo sgombero dei rifugiati a Roma

La polizia ha usato idranti e manganelli per cacciarli da Piazza Indipendenza, dove si erano accampati da alcuni giorni

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Stamattina presto a Roma la polizia ha sgomberato con la forza circa 150 migranti – prevalentemente rifugiati e richiedenti asilo, quindi persone che hanno diritto di trovarsi in Italia – che si erano accampati vicino alla stazione Termini dopo essere stati sgomberati da un palazzo di via Curtatone che occupavano da tempo. Per sgomberare i migranti la polizia ha usato degli idranti su persone che stavano dormendo o che si erano appena svegliate, e poi alcune le ha caricate e colpite. Medici senza frontiere ha detto di aver curato 13 feriti.

La Questura di Roma si è giustificata dicendo che l’intervento è stato necessario perché i rifugiati hanno rifiutato una soluzione offerta loro dal comune di Roma «ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie». La notte fra mercoledì e giovedì però era stata tranquilla, e non si avevano notizie di rivolte imminenti da parte dei rifugiati che occupavano la piazza.

Qualche ora dopo essere state sgomberate, parte dei rifugiati si è trasferita in una zona verde vicino alla stazione Termini, ma la polizia li ha cacciati anche da lì. Durante una delle cariche della polizia nei pressi della stazione, si sente un poliziotto dire: «Devono sparire, peggio per loro. Se tirano qualcosa spaccategli un braccio».

Il portavoce di UNICEF Italia Andrea Iacovini ha detto che prima dello sgombero di stamattina il Comune di Roma aveva offerto a 80 delle persone accampate dei posti in due strutture SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) della città. Il problema è che queste strutture sono destinate a persone che stanno aspettando la risposta alla propria richiesta di asilo o a quelle che l’hanno appena ricevuta, e non a chi è in Italia da anni e che magari ha già trovato lavoro o è già integrato nel suo territorio. Non conosciamo i dettagli della proposta del Comune perché nessun assessore o funzionario li ha raccontati pubblicamente. La sindaca Virginia Raggi non ha ancora commentato la questione.

In questo video di RepubblicaTV si vede chiaramente la polizia usare l’idrante su persone che stavano dormendo e sui loro oggetti personali, e successivamente caricare e minacciare alcuni dei rifugiati. La polizia ha fatto sapere a Repubblica di essere stata aggredita con sassi e bottiglie e che l’uso dell’idrante «ha evitato che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili».

Il palazzo di via Curtatone era occupato dalla fine del 2013 e ci abitavano circa 800 persone, soprattutto rifugiati o richiedenti asilo provenienti da Eritrea ed Etiopia. Subito dopo lo sgombero di sabato 20, l’amministrazione comunale non ha offerto una soluzione alternativa ai residenti del palazzo. A 107 persone, fra cui donne con bambini e anziani, era stata lasciata la possibilità di rimanere nel palazzo. Iacovini ha riferito che stamattina donne e bambini del palazzo sono stati trasportati in Questura su dei pullman. Circa 150 di loro si erano invece accampati in piazza dell’Indipendenza, rifiutandosi di andarsene finché non fosse stata trovata una soluzione.