«Laura Boldrini rappresenta molto di quello che i terroristi temono e quindi odiano»

Lo dice Benedetto Della Vedova criticando chi attacca la presidente della Camera quando si parla di terrorismo

ANSA/ANGELO CARCONI
ANSA/ANGELO CARCONI

Sul Foglio di oggi il sottosegretario del ministero degli Esteri Benedetto Della Vedova ha spiegato perché ritiene infondate e pretestuose le critiche che vengono spesso fatte alla presidente della Camera Laura Boldrini quando si parla di terrorismo.

Non ho mai votato a sinistra, tantomeno molto a sinistra come sicuramente ha fatto Laura Boldrini. Ho invece votato, anzi, di più, da radicale ho sostenuto e sono stato eletto nel centrodestra quando l’alternativa, pur comprendendo la Rosa nel Pugno, era il governo con Bertinotti, Diliberto e Ferrero, mentre Berlusconi ancora diceva di voler capitanare una rivoluzione liberale purtroppo poi neppure tentata. Trovo anche per questo un moto di rabbia quando vedo la stampa legata al centrodestra e personalità di spicco non solo della Lega salviniana, ma di Forza Italia, tirare in ballo esplicitamente la presidente della Camera, Laura Boldrini, accostandone il nome agli attentati folli e sanguinari commessi da fanatici nichilisti in nome di Allah. Un comportamento assurdo e virulento, che trascende qualsiasi polemica politica, anche durissima, per sconfinare nell’attacco sadico e compiaciuto; un modo per additare al pubblico ludibrio una donna perché professa idee diverse sull’immigrazione, lucrando sulle disgrazie, lo sconcerto e il dolore di tanti.

Un piccolo, grottesco revival da caccia alle streghe in versione social. Laura Boldrini, piaccia o no, è una donna laica, femminista, gay friendly, tollerante, internazionalista, multilateralista, democratica, libera: l’esatto opposto dei terroristi e della loro cultura identitaria, maschilista, religiosamente fanatica, autoritaria, omofobica, imperialista, bigotta, razzista. Laura Boldrini rappresenta molto di quello che i terroristi temono e quindi odiano. Il politically correct vissuto come ideologia irrita i laici che, come me, hanno imparato anche a difendere l’indifendibile, a cercare di capire prima di giudicare. Ma cosa c’entra il politically correct nella polemica faziosa contro la presidente della Camera sui terroristi macellai? Per non essere vittime del politically correct bisogna, come Trump, essere neutrali tra qualche eccesso di trasporto dei liberal ed il Ku Klux Klan?

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