Netflix metterà i soldi per finire un famoso film incompiuto di Orson Welles

Si chiama "The Other Side of the Wind", e negli ultimi 40 anni le bobine sono rimaste chiuse in una cassaforte di Parigi per una disputa legale

(AP Photo)
(AP Photo)

The Other Side of the Wind è uno dei film incompiuti più famosi della storia: lo diresse – e iniziò anche a montarlo – Orson Welles, uno dei migliori registi di sempre (ma fu anche attore, sceneggiatore e produttore). Welles morì nel 1985 e da allora chi segue le cose del cinema è abituato a leggere e sentire spesso parlare di un possibile completamento di The Other Side of the Wind  (l’altro lato del vento), senza che poi se ne faccia niente. Ora però Netflix ha detto di aver comprato i diritti per la distribuzione del film in tutto il mondo e il New York Times ha pubblicato le foto di alcuni produttori che, a Parigi, stavano prendendo le bobine del film per portarle a Los Angeles. A meno di imprevisti, questa volta dovrebbe quindi essere quella buona: ma ancora non si sa quanto abbia pagato Netflix, quando uscirà il film e nemmeno dove (probabilmente farà un giro al cinema prima di andare in streaming su Netflix, ma non c’è ancora quasi niente di certo).

Come ha scritto Film Stage, da Parigi a Los Angeles sono state portate 1.083 bobine, che passeranno ora alla post-produzione: il film era già stato tutto girato, c’è solo (e non è che sia una cosa da poco) decidere cosa tenere e in che ordine mettere il tutto, cercando di farlo come l’avrebbe fatto Welles, uno dei più geniali personaggi della storia del cinema. Per provarci avranno a disposizione molte note lasciate da Welles e il contributo di Peter Bogdanovich: regista, attore di The Other Side of the Wind, amico di Welles e autore dell’intervista-dialogo con Welles, uno dei più noti e apprezzati libri sul cinema, da poco ripubblicato in Italia con il titolo Il cinema secondo Orson Welles.

Dal 1985 diversi registi e studi cinematografici avevano provato a finire il film incompiuto di Welles e uno di quelli che si è impegnato con più costanza è stato il produttore Frank Marshall, che ha 70 anni ed era già tra i produttori di The Other Side of the Wind ai tempi in cui Welles lo scrisse e girò. Marshall ha detto: «Questa volta non ne uscirà sconfitto, ce la faremo. Non riesco ancora a crederci, ma dopo 40 anni di tentativi, sono davvero grato per la passione e la perseveranza con cui Netflix ci ha concesso, finalmente, di poter entrare in sala di montaggio per finire l’ultimo film di Orson». Del progetto si occuperà anche Filip Jan Rymsza, che ha 39 anni (è molto meno noto di Marshall) ed è uno di quelli che sono andati a Parigi a prendere le bobine. Rymsza ha fatto capire che potrebbero esserci anche altre cose all’interno dell’accordo con Netflix (forse un documentario su come fu girato il film, o sulla sua complicata storia negli ultimi trent’anni: ma, di nuovo, niente di sicuro).

Ted Sarandos, responsabile dei contenuti di Netflix, ha dichiarato: «Come per molti altri che sono cresciuti ammirando la bravura e la visione di Orson Welles, questo è un sogno che diventa realtà. La promessa di poter portare al mondo questo lavoro incompiuto di Welles con la sua vera intenzione artistica intatta è un motivo di orgoglio per me e per Netflix. I cinefili e gli appassionati di cinema di tutto il mondo vivranno la magia di Orson Welles ancora una volta per la prima volta».

Orson WellesOrson Welles (Hulton Archive/Getty Images)

The Other Side of the Wind è un film di cui finora sono state mostrate solo alcune scene (se ne vedono per esempio nel documentario Orson Welles – The OneMan Band) ma se ne sa comunque molto. È (o sarà, se preferite) un film che parla di un regista anticonformista e d’avanguardia interpretato da John Huston, il regista e attore morto nel 1987. Huston interpreta J.J. “Jake” Hannaford: un regista fittizio ispirato in parte al personaggio di Ernest Hemingway, che Welles conobbe negli anni Trenta e con cui continuò a sentirsi fino al suicidio di Hemingway nel 1961. In The Other Side of the Wind Hannaford è un regista ormai vecchio e sempre meno considerato, che dopo anni in Europa (come aveva fatto lo stesso Welles) torna a Hollywood per provare a girare un ultimo film. Quest’ultimo film è intitolato The Other Side of the Wind e punta a essere una sorta di testamento artistico: estremo, coraggioso, anticonvenzionale e, per esempio, pieno di nudi integrali. Si dice che questo film-nel-film volesse essere una sorta di presa in giro di Michelangelo Antonioni e, comunque, di quel tipo di approccio al cinema.

Il film – quello di Welles – parla però soprattutto di una festa, quella per i 70 anni di Hannaford, a cui partecipano molti altri registi e personaggi del cinema. Alla festa diverse persone girano riprese di vario tipo, e il film di Welles è fatto da queste riprese (alcune in bianco e nero e altre a colori), alternate a quelle del The Other Side of the Wind che prova a girare Hannaford. Oltre all’alternanza tra colore e bianco e nero sembra ci siano anche pezzi con formati diversi (8, 16 e 35 millimetri), fermi immagine e, in generale, tanti stili differenti. Sembra che tra le altre cose nel film di Welles ci siano anche pezzi di un documentario sulla vita di Hannaford. Bisogna quindi immaginarsi un film difficile, complicato, forse pure stancante. Non per fare paragoni – che parlando di Welles non è proprio il caso – ma è difficile possa piacere a qualcuno a cui non piacciono le cose (soprattutto quelle “strane”) di Paolo Sorrentino, David Lynch o Terrence Malick. Questa è la parte di film che Welles decise di mostrare nel 1975, quando l’American Film Institute gli consegnò un importante premio alla carriera.

Welles girò The Other Side of the Wind – già allora tra molti problemi – tra il 1970 e il 1976, e nel frattempo fece anche F come falso, che uscì nel 1974 e inizia come se fosse un documentario, per poi diventare qualcos’altro. Nel cast del film (quello di Welles) ci sono, oltre a Huston e e Bogdanovich, Norman Foster, Susan Strasberg, Oja Kodar, Joseph McBride, Claude Chabrol, Gary Graver, Curtis Harrington, Dennis Hopper, Henry Jaglom e Paul Mazursky. Il cast è quindi pieno di registi (alcuni vincitori di Oscar): alcuni interpretano se stessi, altri no. Nel girare The Other Side of the Wind ebbe problemi nel trovare i soldi necessari e – dopo averlo girato e quando era pronto per montarlo – problemi legali riguardanti la proprietà delle bobine con il materiale girato.

Bogdanovich ha detto che parlandogli del film Welles  gli disse: «Userò diverse voci per raccontare la storia. Ci sono conversazioni registrate come se fossero interviste, e intanto si vedono scene molto differenti. [Nel film] le persone stanno scrivendo libri su di lui [su Hannaford], tanti libri diversi. Documentari, fotografie, riprese, registrazioni. Tutte queste sono testimonianze. Il film sarà fatto di tutti questi materiali grezzi. Puoi immaginarti la fatica nel montarlo, ma anche il divertimento.

Parlando di The Other Side of the Wind, Bogdanovich disse invece:

Un giorno, dopo una pausa dalle riprese, Welles mi disse sibillino: ”Se mi dovesse succedere qualcosa, voglio che sia tu a finirlo”. Gli promisi che lo avrei finito e dieci anni dopo, quando Welles morì, il film finì in una cassaforte a Parigi, per una questione non risolta di diritti di proprietà della pellicola. Un film finito, per quanto riguarda il girato, Welles riuscì a montare solo 45 minuti di tutto il materiale e io recentemente ho potuto visionare questo montaggio.

Bogdanovich ha provato più volte a finire il film: l’ultimo tentativo rilevante fu fatto qualche anno fa, con l’obiettivo di far uscire il film per il 6 maggio 2015, centenario dalla nascita di Welles. Nel 2015 alcuni registi provarono – riuscendo – a fare una campagna di crowdfunding su Indiegogo per raccogliere i soldi necessari a risolvere le questioni legali e di proprietà delle bobine e per montare il film. Furono raccolto circa 400mila dollari: meno di quelli richiesti, ma sufficienti per provarci. Da lì in poi le cose si bloccarono di nuovo, non è ben chiaro perché. Netflix ha comunque fatto sapere che chi finanziò il film su Indiegogo (in cambio di oggetti o riconoscimenti di diverso tipo in base alla quota versata) riceverà quanto promesso al tempo.