Quando nacque il Post quasi sette anni fa ci ponemmo la questione di conciliare una certa ritrosia per la centralità delle celebrities nell’informazione corrente – centralità fatta in massima parte di voyeurismo, gossip e poca informazione – con una consapevolezza dei talenti, rilevanze e risultati di alcune delle suddette celebrities. Ci vennero in aiuto i flussi di immagini delle agenzie fotografiche: per personaggi esaltati da una “civiltà delle immagini”, le immagini stesse sono il modo prioritario per raccontarli. In più decidemmo – ma venne da sé, più che essere deciso – di usare anche sulla scelta dei personaggi i criteri duttili ed eterogenei del Post (mettendo insieme fame le più diverse, dai leader politici alle attrici, agli artisti, agli scrittori, alle modelle, eccetera) e di completare il racconto con informazioni che altri ritengono superflue, riprendendo però anche un’abitudine tradizionale dei rotocalchi pettegoli, l’unica utile: l’indicazione delle età dei personaggi.
Questo paragrafo che avete appena letto è copiaincollato dall’anno scorso: perché temiamo le routine, ma quando le adottiamo, le adottiamo spietatamente, senza artifici. Le ragioni per cui raccogliamo ogni settimana il “Celebripost”, e ne facciamo un’antologia annuale, sono sempre le stesse. Cambiano le persone, ma molte no, e cambiano le immagini: ma non i criteri della scelta, che sono di trovare ogni volta “una cosa” in queste foto, in queste facce, in questi momenti, e in un altro anno passato.