Sentirete parlare degli Hatchimals

Soprattutto se avete dei bambini: sono pupazzi interattivi che escono da un uovo, tra i regali più richiesti in vista del prossimo Natale

(Hatchimals)
(Hatchimals)

Ogni anno, nel periodo che precede il Natale, le aziende produttrici di giocattoli propongono novità che sperano possano diventare i giochi più richiesti dai bambini. Una sta già avendo successo: a ottobre sono stati messi in vendita gli Hatchimals, una specie di pupazzi interattivi che quando li si acquista si trovano dentro a un uovo. La prima cosa da fare per giocarci è farlo schiudere: “to hatch” in inglese. Negli utimi giorni molti giornali americani e britannici stanno dicendo che questi giocattoli sono molto richiesti e le scorte sono in esaurimento in tutto il mondo. Nel Regno Unito, fatta eccezione per alcuni grandi magazzini della catena Argos, tutti i più grandi negozi di giocattoli li hanno finiti; su eBay e su Amazon si trovano a prezzi molto più alti, anche più di 45 euro, rispetto a quello di listino.

Anche su Amazon italiano quasi tutti i prezzi sono più alti dei circa 74 euro che il gioco costerebbe: non ce ne sono molti disponibili e spesso sono in vendita a più di 100 euro. Sul sito della catena Toys Center non si possono acquistare. Sul sito Jocando invece si trovano a 89 euro, su quello di Che Giochi a 83 euro.

Cosa sono esattamente gli Hatchimals e come funzionano

Gli Hatchimals sono pensati per bambini tra i 5 e gli 8 anni; bambini più piccoli potrebbero ingerire per sbaglio alcuni dei pezzi del guscio al momento della schiusa. Per farli “nascere” è necessario accarezzare e coccolare l’uovo in cui sono contenuti: potrebbe volerci anche mezz’ora. Gli occhi degli Hatchimals si illuminano con led di vari colori (visibili anche mentre sono dentro l’uovo) e a ogni colore corrisponde una diversa richiesta; per esempio la luce verde significa che bisogna dare un colpetto sulla parte inferiore dell’uovo o inclinarlo. Dopo essere usciti dall’uovo, gli Hatchimals attraversano tre diverse fasi di crescita – neonato, cucciolo, adolescente – durante le quali cambia il modo con cui si possono usare per giocare. I bambini devono insegnare loro a fare attività sempre più complesse; le prime sono camminare, parlare e ballare.

Gli Hatchimals assomigliano un po’ ai Furby degli anni Novanta, che possono sembrare un incrocio tra una civetta e un tarsio pigmeo e sono tuttora in commercio. Gli Hatchimals sono più simili a pinguini e draghetti invece. Inoltre, a differenza dei modelli più recenti di Furby, gli Hatchimals non vengono venduti insieme a una app: l’interazione con questi giocattoli avviene solo toccandoli direttamente. In Canada e negli Stati Uniti sono disponibili in cinque modelli: i Pengualas, i Draggles, gli Owlicorns, i Burtles e i Bearakeets. In Italia ci sono solo i Pengualas (quelli più simili ai pinguini) e i Draggles (quelli più simili ai draghetti). Sono entrambi disponibili in due diversi set di colori, che però non si possono scegliere all’acquisto: solo dopo la schiusa dell’uovo il bambino scopre di che colore è il pupazzo che gli è capitato.

Un altro giocattolo a cui vengono paragonati è il Tamagotchi, un piccolo videogioco il cui scopo era mantenere in vita un animale, dandogli da mangiare e accudendolo: gli Hatchimals però non possono morire.

Perché gli Hatchimals stanno avendo così tanto successo

Gli Hatchimals sono prodotti da un’azienda canadese, la Spin Master. James Martin, capo del dipartimento di robotica della Spin Master, ha spiegato che l’idea di fare un giocattolo che esce da un uovo è stata ispirata dai video virali in cui i vlogger aprono prodotti come giocattoli o dispositivi tecnologici, per poi farne una recensione: «Ma in questo caso non sei tu che apri la confezione di un giocattolo: è un giocattolo che esce da una confezione per arrivare da te». L’aspettativa per gli Hatchimals – quello che in inglese viene chiamato “hype” – è stata fatta crescere per tutto l’anno con una campagna di marketing fondata proprio sull’idea della sorpresa: inizialmente i video pubblicitari non mostravano l’aspetto degli Hatchimals, ma solo del loro uovo prima che si schiudesse. La strategia ha funzionato: in alcuni negozi americani, tutti i giocattoli disponibili sono stati venduti nel giro di 24 ore.

Gary Grant, fondatore della catena di negozi di giocattoli The Entertainer, ha raccontato che quando in uno dei suoi negozi è arrivato un rifornimento di Hatchimals c’è stata una specie di tafferuglio tra i genitori. Secondo Grant alcuni genitori hanno guidato per più di 150 chilometri per raggiungere il negozio. In passato è già capitato che alcuni giocattoli fossero molto richiesti prima di Natale – il film del 1996 Una promessa è una promessa con Arnold Schwarzenegger racconta proprio questo fenomeno – ma per Grant il caso degli Hatchimals ha dimensioni maggiori del solito. Spin Master ha detto che nonostante si sia impegnata molto per il lancio e dopo aver ricevuto dei pareri positivi dai venditori di giocattoli abbia aumentato la produzione del 50 per cento, ha comunque sottostimato la domanda. Per far fronte alle richieste più in fretta ha cominciato a spedire gli Hatchimals per via aerea invece che via nave. James Martin però ha detto che i genitori non devono farsi prendere dal panico perché i negozi di tutto il mondo riceveranno rifornimenti ogni settimana, da qui a gennaio.

Siobhan Freegard, che gestisce il sito di video per genitori Channel Mum, ha consigliato di non agitarsi troppo e di aspettare che i negozi fisici siano riforniti – succede sempre nelle settimane che precedono il Natale, anche negli ultimi giorni – piuttosto che comprare gli Hatchimals online, sui siti dove sono venduti a prezzi eccessivi. In questo modo si evita anche che chi vende oggetti acquistati altrove su siti come eBay provi a speculare su questi giocattoli comprandone in gran quantità per poi gonfiarne il prezzo. Per evitare questo problema le catene di negozi di giocattoli americane Toys “R” Us, Smyths e The Entertainer hanno comunicato che non venderanno più di un Hatchimals a ogni cliente. Hanno anche smesso di accettare prenotazioni.

Manca ancora più di un mese a Natale.