Dall’8 al 15 settembre c’è stata la New York Fashion Week, cioè la settimana della moda statunitense, che di fatto apre un mese di presentazioni delle collezioni per la primavera/estate 2017. Dopo New York ci saranno nell’ordine le sfilate di Londra, Milano e Parigi. Molti hanno definito un po’ noiosa questa settimana della moda di New York, rispetto alle edizioni degli altri anni, anche se è stata utile per capire un fenomeno che si sta sviluppando negli ultimi anni da quelle parti: i marchi più piccoli e spesso più giovani funzionano meglio di quelli più grandi e famosi.
Elisabeth Segran ha spiegato sulla rivista Fast Company che aziende americane come Tommy Hilfiger, Calvin Klein e Michael Kors, per esempio, hanno perso il fascino di una volta perché si sono aperte a un mercato più ampio, abbassando molto i prezzi e diventando quindi meno desiderabili. Al contrario, altri marchi nuovi si stanno facendo conoscere per essere innovativi o per aver cambiato il modo di sfilare, presentando i vestiti per l’immediato autunno invece di quelli per la prossima primavera: due esempi sono Tom Ford e Ralph Lauren, che hanno introdotto il cosiddetto “see-now, buy-now”, ovvero la possibilità di comprare subito le cose viste in passerella. Le sfilate di cui si è parlato di più in questi giorni sono state quelle dei marchi Altuzarra, Delpozo, Thom Browne, Jeremy Scott e Ralph Lauren.
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