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Perché uno scrittore usa una lingua diversa dalla sua

Joseph Conrad (1857-1924) è tra i più importanti autori in lingua inglese nella storia della letteratura, ma la sua madrelingua era il polacco e il suo vero nome era Józef Teodor Nałęcz Konrad Korzeniowski. Imparò l'inglese dopo aver già compiuto i 20 anni; durante l'infanzia e l'adolescenza aveva studiato il francese come seconda lingua. Conrad ha spesso spiegato la sua preferenza per la scrittura in inglese dicendo che si trattava di una lingua più facile da plasmare. Nella vita di tutti i giorni Conrad si ritrovò a parlare più in inglese che in polacco: sposò una donna inglese e i suoi figli non impararono il polacco.

La follia di Almayer, pubblicato nel 1895, fu il suo primo romanzo.

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La vera vita di Sebastian Knight è il primo romanzo che Vladimir Nabokov scrisse in inglese.

Al centro del romanzo c'è la misteriosa figura di Sebastian Knight, uno scrittore nato in Russia, vissuto e morto da giovane in Inghilterra. Il narratore è il suo fratellastro, chiamato semplicemente V., che si prende l'impegno di scoprire la verità su di lui.

Nabokov iniziò a scrivere in inglese dopo essersi trasferito negli Stati Uniti nel 1940. Scrisse in inglese anche la sua opera più famosa, Lolita, che tradusse successivamente in russo.

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Perché uno scrittore usa una lingua diversa dalla sua

Milan Kundera ha scritto tutti i suoi romanzi più famosi, tra cui L'insostenibile leggerezza dell'essere, in ceco, ma negli anni Novanta ha iniziato a scrivere in francese. Il suo primo romanzo in francese è La lentezza (1995).

Secondo Tim Parks la scrittura di Kundera ha perso di efficacia nel passaggio dal ceco al francese. Kundera vive in Francia dal 1975: nel 1979 gli fu tolta la cittadinanza cecoslovacca a causa del libro Il libro del riso e dell'oblio.

Kundera non ha mai concesso i diritti di traduzione in lingua ceca delle sue opere scritte in francese. Solo nel 2006 ha accettato che L'insostenibile leggerezza dell'essere fosse pubblicato in Repubblica Ceca.

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TIm Parks spiega che, come Milan Kundera, anche Gerard Reve (1923-2006) ha perso efficacia passando dalla madrelingua, l'olandese, a un'altra, l'inglese.

Dal 1952 al 1957 Reve (il cui vero nome è Gerard Kornelis van het Reve) visse a Londra, seguì corsi di scrittura teatrale e decise a quel punto di scrivere solo in inglese. Nel 1956 pubblicò The Acrobat. Successivamente tornò in Olanda e si rimise a scrivere nella sua lingua.

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Isola grande Isola piccola, il cui titolo originale è The Other Language (letteralmente "L'altra lingua"), racconta la storia di un'adolescente che durante una vacanza in Grecia rimane affascinata dalla lingua inglese e attraverso l'inglese cambia la sua vita.

L'autrice di questo romanzo è Francesca Marciano, una sceneggiatrice italiana (ha lavorato a Maledetto il giorno che t'ho incontrato di Carlo Verdone, Io non ho paura di Gabriele Salvatores e Miele di Valeria Golino, tra gli altri). Marciano ha scritto quattro romanzi, tutti in inglese.

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L'arte della guerra zombi è l'ultimo romanzo di Aleksandar Hemon, uno scrittore bosniaco naturalizzato statunitense: fino a 26 anni Hemon ha vissuto in Bosnia e ha scritto in serbo-croato, ma ha scritto tutti i suoi romanzi in inglese. Spesso i suoi libri contengono elementi autobiografici e parlano del rapporto tra i paesi balcanici e gli Stati Uniti attraverso storie di persone immigrate.

L'arte della guerra zombi è uscito per Einaudi il 29 marzo 2016.

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Ci sono molti scrittori orientali che hanno scelto una lingua europea (solitamente l'inglese) per scrivere. Tra questi c'è Yiyun Li, che dopo essersi laureata in medicina in Cina nel 1996, si è trasferita negli Stati Uniti dove ha cominciato ha scrivere in inglese: i suoi racconti sono stati pubblicati dalla Paris Review e dal New Yorker.

Più gentile della solitudine è il suo terzo romanzo. È ambientato tra la Cina degli anni Ottanta e gli Stati Uniti di oggi.

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Perché uno scrittore usa una lingua diversa dalla sua

Mappe per amanti smarriti è il primo romanzo dello scrittore Nadeem Aslam che durante l'adolescenza dovette imparare l'inglese quando la sua famiglia si trasferì dal Pakistan al Regno Unito per ragioni politiche.

Mappe per amanti smarriti parla delle difficoltà di integrazione di una comunità pachistana in Inghilterra. Uno dei personaggi è una donna che si chiama Kaukab, e che sebbene viva da più di quarant’anni in Inghilterra, non parla inglese e cerca di avere a che fare il meno possibile con i bianchi.

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Perché uno scrittore usa una lingua diversa dalla sua

In altre parole è il libro in cui la scrittrice statunitense di origine indiana Jhumpa Lahiri ha raccontato come ha imparato l'italiano: è il suo unico libro scritto in italiano.

I suoi due romanzi e le sue due raccolte di racconti li ha scritti in inglese, sebbene sia cresciuta in una famiglia che parlava bengalese. Tim Parks spiega che per Lahiri usare una terza lingua, l'italiano, è stato un modo per allontanarsi dal senso di tradimento del bengalese provato per il fatto di scrivere in inglese. Secondo Parks però In altre parole è solo un tentativo di fuga dall'inglese: nel libro non ci sono personaggi italiani, né riferimenti alla cultura italiana o alla vita in Italia; sembra un libro scritto per gli americani e non per gli italiani, e per questo "non ha molto senso" che sia scritto in italiano.

L'edizione americana del libro è stata pubblicata con il testo a fronte in italiano; a tradurlo in inglese non è stata Lahiri.

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Perché uno scrittore usa una lingua diversa dalla sua

Jonathan Littell non è propriamente uno scrittore che ha scelto di scrivere in una lingua diversa dalla sua, visto che sebbene abbia nazionalità statunitense, ha passato l'infanzia e parte della vita adulta in Francia. Le Benevole, la sua opera più famosa, è stato scritto in francese. Tuttavia Littell ha scritto il suo primo testo pubblicato, un romanzo di fantascienza intitolato Bad Voltage, in inglese.

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Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980