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I 20 migliori batteristi della storia
99.
Travis Barker (americano, 40 anni)
È uno dei batteristi più giovani in classifica: è noto per essere stato il batterista del gruppo pop punk blink-182 (AP Photo/Chris Pizzello)
Travis Barker (americano, 40 anni)
È uno dei batteristi più giovani in classifica: è noto per essere stato il batterista del gruppo pop punk blink-182 (AP Photo/Chris Pizzello)
Phil Rudd (australiano, 61 anni)
Ha fatto parte degli AC/DC dal 1972 al 1983 e di nuovo dal 1994 al 2014, quando è stato espulso per alcuni suoi problemi con la giustizia (Future-Image/ZUMApress.com)
Tommy Lee (americano, 53 anni)
È il batterista della nota band hair metal Mötley Crüe (AP photo/Reno Gazette-Journal, Andy Barron)
Sheila E. (americana, 58 anni)
È la donna che occupa la posizione più alta in classifica. È diventata famosa come batterista di Prince, poi ha suonato fra gli altri con Jennifer Lopez, Beyoncé e Kanye West (Frank Micelotta/Getty Images)
Ahmir Khalib Thompson "Questlove" (americano, 45 anni)
È noto soprattutto come batterista dei Roots, ma anche come apprezzato produttore (Karl Walter/Getty Images)
Alex Van Halen (americano, 62 anni)
È il batterista storico del gruppo hard rock dei Van Halen, in cui suona anche il noto chitarrista Eddie Van Halen (David Becker/Getty Images)
Billy Cobham (panamense, 71 anni)
È stato uno dei batteristi jazz più famosi degli anni Sessanta e Settanta: ha suonato con Miles Davis, la Mahavishnu Orchestra e moltissimi altri (AP Photo/Keystone/Laurent Gillieron)
Phil Collins (britannico, 65 anni)
È il celebre batterista – oltre che cantante e polistrumentista – dei Genesis (AP Photo/Riccardo De Luca)
David Grohl (americano, 47 anni)
È diventato famoso suonando la batteria nei Nirvana, poi ha fondato i Foo Fighters in cui canta e suona la chitarra (AP Photo/Robert E. Klein)
Jeff Porcaro (americano, morto nel 1992)
È stato uno dei batteristi di musica leggera più ricercati fra anni Settanta e Ottanta: era il batterista storico dei Toto, ma negli anni ha suonato anche con i PInk Floyd, i Chicago, i Bee Gees e Jackson Browne
Bernard Purdie (americano, 76 anni)
È stato uno dei batteristi americani più richiesti negli anni Sessanta e Settanta: ha suonato fra gli altri con Nina Simone, Miles Davis, James Brown e Aretha Franklin (Joshua Sudock/The Orange County Register/ZUMAPRESS.com)
Tony Williams (americano, morto nel 1997)
È stato un famoso batterista jazz: ha suonato a lungo con Miles Davis, e negli anni anche con Chet Baker e Herbie Hancock
Joseph "Zigaboo" Modeliste (americano, 67 anni)
È noto soprattutto per aver fatto parte della band funk The Meters, e in generale per la sua tecnica funk (AP Photo/Dave Martin)
Terry Bozzio (americano, 65 anni)
È noto soprattutto per essere stato il batterista storico di Frank Zappa. Dopo, è diventato un apprezzato solista e turnista
Bill Bruford (britannico, 66 anni)
È stato il batterista dei primi album degli Yes, nota band inglese di progressive rock. In seguito ha suonato molto coi King Crimson e da solista
Buddy Rich (americano, morto nel 1987)
È forse uno dei batteristi jazz più famosi di tutti i tempi, spesso considerato fra i primi tre batteristi migliori nella storia (RAPH GATTI/AFP/Getty Images)
Ringo Starr (britannico, 75 anni)
È stato il batterista storico dei Beatles. Ancora oggi è molto apprezzato per lo stile essenziale ma originale che mise dentro alle canzoni dei Beatles (Kevin Winter/Getty Images)
Dominic Joseph "DJ" Fontana (americano, 85 anni)
È stato lo storico batterista di Elvis Presley, con cui ha suonato per 14 anni (Michael Loccisano/Getty Images)
Charlie Watts (britannico, 74 anni)
È noto per essere da decenni il batterista dei Rolling Stones (Daily Express/Hulton Archive/Getty Images)
Benny Benjamin (americano, morto nel 1969)
Era il batterista del celebre studio di registrazione Motown di Detroit, che in seguito ha dato il nome a un intero filone di musica leggera. Ha suonato con un sacco di gente: è lui ad esempio che suona la traccia di batteria in "I Heard It Through the Grapevine" di Gladys Knight & the Pips
Stewart Copeland (americano, 63 anni)
È stato il batterista dei Police, nonché in seguito apprezzato solista (Kevin Winter/Getty Images)
Al Jackson, Jr. (americano, morto nel 1975)
È stato un membro fondatore dei Booker T. & the M.G.'s, nonché turnista per la nota etichetta soul Stax Records.
Mitch Mitchell (britannico, morto nel 2008)
È noto soprattutto per essere stato il batterista del trio di Jimi Hendrix (Bruce Fleming/AP Images)
Gene Krupa (americano, morto nel 1973)
È stato uno dei più famosi batteristi jazz del Secondo dopoguerra (AP Photo/Dave Pickoff)
Clyde Stubblefield (nella foto) e John "Jabo" Starks
Sono i due batteristi storici di James Brown. Avevano uno stile diverso e complementare – Stubblefield veniva dal rhythm and blues, Starks dal jazz – ed entrambi suonarono in contemporanea con Brown per diversi anni
Hal Blaine (americano, 87 anni)
È stato un apprezzato turnista: ha lavorato fra gli altri con Frank Sinatra, i Beach Boys, Elvis e Simon & Garfunkel(AP Photo/Kevork Djansezian)
Neil Peart (canadese, 63 anni)
È il batterista storico della band prog rock Rush. È considerato uno dei primi batteristi rock "virtuosi" nella storia (Ethan Miller/Getty Images)
Ginger Baker (britannico, 76 anni)
Alla fine degli anni Sessanta è stato il batterista dei Cream, la band più famosa di Eric Clapton. In seguito ha suonato molto da solista e ha avuto una vista parecchio avventurosa, come raccontato di recente dal documentario “Beware of Mr. Baker” ( Jerome Brunet/ZUMA Press)
Keith Moon (britannico, morto nel 1978)
È stato lo storico batterista degli Who. Aveva uno stile particolarmente tecnico – come capitava raramente, ai batteristi rock dell'epoca – ma al contempo molto energico. È diventato ancor più leggendario dopo la sua morte per overdose (Keystone/Getty Images)
John Bonham (britannico, morto nel 1980)
È considerato probabilmente il più grande batterista rock della storia: è celebre per le sue tracce di batteria coi Led Zeppelin, molto spesso bizzarre, intricate, ma molto riconoscibili. Morì nel 1980 soffocato dal suo stesso vomito dopo una sbronza (Evening Standard/Getty Images)