Hellhound on his trail di Hampton Sides; il sottotitolo di questo saggio dice “La persecuzione nei confronti di Martin Luther King e la caccia internazionale per il suo assassino”.
Sides racconta come James Earl Ray riuscì a evadere dal penitenziario statale del Missouri e come poi arrivò a Memphis, in Tennessee, dove assassinò Martin Luther King.
Nel 1967 Hersey, professore di Yale che aveva appena vinto il premio Pulitzer per il suo saggio su Hiroshima, andò a Detroit per documentare gli scontri che avvennero nella città dopo l'uccisione di tre ragazzi afroamericani da parte di un gruppo di poliziotti al motel Algiers.
Dispacci di Michael Herr, pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2008.
Questo reportage di guerra uscì nel 1977; parla di eventi accaduti tra il 1967 e il 1969, che Herr passò in Vietnam. I personaggi di questo saggio influenzarono sia Apocalypse Now che Full Metal Jacket, i due film più famosi sulla guerra in Vietnam.
Motown di Nelson George, pubblicato in Italia da Arcana edizioni.
Questo saggio racconta la storia della casa discografica Motown, che produsse artisti come le Supremes, Marvin Gaye e i Temptations, e contribuì alla diffusione e al successo della musica afroamericana.
Considerato uno dei primi esempi di New Journalism, questo saggio pubblicato nel 1968 racconta le esperienze dei Merry Pranksters, un gruppo di persone seguaci dello scrittore Ken Kesey, che sperimentavano l'LSD e altre sostanze stupefacenti in giro per l'America. Wolfe è peraltro il giornalista che ha coniato l'espressione radical chic.
Il medium è il massaggio di Marshall McLuhan con le grafiche di Quentin Fiore; questa è la copertina della prima edizione italiana, di Feltrinelli, nel 2011 per Corraini Edizioni ne è uscita una nuova.
Pubblicato nel 1967, è uno dei testi fondamentali sulla teoria della comunicazione del Novecento. McLuhan ritiene che ogni mezzo di comunicazione sia "non-neutrale" e che lo strumento tecnologico che trasmette le informazioni abbia delle conseguenze sull'immaginario delle persone indipendentemente dai contenuti dell’informazione stessa.
Secondo il figlio di McLuhan, Eric McLuhan, il titolo del saggio è dovuto al refuso del tipografo che nelle bozze riportò “massage” e non “message”, cioè "messaggio". McLuhan lasciò l’errore, di fatto un gioco di parole applicato alla sua frase “il mezzo è il messaggio”, perché gli sembrava coerente con il significato della frase stessa.