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  • Domenica 13 marzo 2016

Un “referendum” su Angela Merkel

Domenica si è votato in tre stati della Germania per le elezioni regionali: gli exit poll danno il partito di Merkel in netto svantaggio

Angela Merkel durante un evento di campagna elettorale nello stato tedesco di Baden-Württemberg, con dietro un manifesto del principale candidato locale del suo partito, Guido Wolf (Sean Gallup/Getty Images)
Angela Merkel durante un evento di campagna elettorale nello stato tedesco di Baden-Württemberg, con dietro un manifesto del principale candidato locale del suo partito, Guido Wolf (Sean Gallup/Getty Images)

Aggiornamento delle 18.30: secondo i primi exit poll la CDU, il partito centrista guidato dalla cancelliera Angela Merkel, perderà in due dei tre stati federati – o Länder – in cui si è votato oggi: Baden-Wuerttemberg e Renania-Palatinato. È invece andato molto bene il partito Alternativa per la Germania (AfD), una formazione populista e di centrodestra che ha fatto campagna elettorale su temi anti-immigrazione, molto in contrapposizione alla politica della “porta aperta” di Merkel, che non sembra essere stata premiata dagli elettori. La CDU dovrebbe invece essere il partito più votato in Sassonia-Anhalt.

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Oggi in Germania si vota per rinnovare l’assemblea legislativa di tre stati federati – o Länder – in quello che viene considerato da molti come una specie di referendum sulle politiche di accoglienza per i rifugiati volute dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. In tutto 12 milioni di elettori sono chiamati a votare negli stati di Baden-Württemberg, Renania-Palatinato e Sassonia-Anhalt. Se la CDU, il partito centrista guidato da Merkel, non dovesse vincere in almeno due stati su tre, il voto sarebbe considerato una grave sconfitta per la cancelliera, scrive l’agenzia DW.

Dall’inizio della crisi dei migranti, Merkel ha adottato una politica che è stata ribattezzata della “porta aperta”. In controtendenza con tutti gli altri leader europei, Merkel ha invitato i rifugiati siriani a raggiungere la Germania e fare richiesta di asilo. Oggi, mentre gran parte dei paesi che si trovano sulla rotta dei migranti cercano di chiudere le frontiere, la Germania invia regolarmente autobus oltre il confine austriaco per prelevare i migranti e portarli nei centri di identificazione in Germania. Nel 2015 la Germania ha accolto circa un milione di migranti, la cifra più alta d’Europa, sia in termini relativi che assoluti (l’Italia ne ha accolti meno di 150 mila).

Il principale rivale della CDU in queste elezioni è il partito Alternativa per la Germania (AfD), una formazione populista e di centrodestra che ha fatto campagna elettorale su temi anti-immigrazione. AfD dovrebbe riuscire a ottenere dei seggi nelle assemblee di tutti e tre gli stati, con dei voti stimati tra il 15 e poco meno del 20 per cento. In Sassonia-Anhalt, la CDU dovrebbe vincere senza difficoltà, mentre sembra essere a parimerito con i socialisti della SPD in Renania Palatinato. In Baden-Württemberg, tradizionale territorio dove la CDU è molto forte, i sondaggi indicano che la CDU potrebbe perdere a favore dei Verdi. Il vice-cancelliere tedesco, Sigmar Gabriel, ha detto sabato che un aumento dei consenso dell’AfD non cambierà l’atteggiamento del governo nei confronti dell’immigrazione: «Noi abbiamo una posizione molto chiara: stiamo dalla parte dell’umanità e della solidarietà. Non cambieremo certo posizione ora». In un discorso tenuto sabato, anche Merkel ha difeso la sua politica di accoglienza, ricordando che il suo governo sta cercando di ridurre il numero di migranti che arrivano in Germania e che i rifugiati hanno il dovere di integrarsi nella società tedesca.

Nei prossimi giorni Merkel si incontrerà con i leader degli altri 27 stati membri dell’Unione Europea per discutere gli ultimi dettagli di un accordo con la Turchia, che ha lo scopo di ridurre il numeri di migranti che arrivano in Europa. Non tutti i leader sono d’accordo con la linea di Merkel e una sua sconfitta alle elezioni di oggi potrebbe danneggiare la sua capacità di negoziare da un punto di forza.