L’arcivescovo Angelo Scola e le feste musulmane

«Se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere qualcuna delle loro feste ed inserirla nella dimensione pubblica», ha detto l'arcivescovo di Milano

(AP Photo/Antonio Calanni)
(AP Photo/Antonio Calanni)

In occasione di un incontro all’Istituto dei ciechi di Milano, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha parlato di come in alcune scuole italiane il 20 per cento degli alunni sia di origine straniera. A proposito di questo crescente “meticciato”, come lo ha definito lui stesso, Scola ha aggiunto che dovremmo cercare di esibire e accettare le nostre diversità, invece che nasconderle: e quindi dovremmo celebrare pubblicamente le feste musulmane (non è chiaro se solo a scuola o anche altrove). Ha detto Scola:

«Se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere qualcuna delle loro feste ed inserirla nella dimensione pubblica»

Scola – che è considerato molto vicino a Comunione e Liberazione ma che negli anni da arcivescovo ha insistito molto sul dialogo interreligioso – ha anche detto di essere favorevole alla costruzione di una moschea a Milano, una città dove abitano circa 100mila musulmani ma dove non è presente un luogo di culto riconosciuto, sebbene se ne discuta ormai da anni.