Breve storia del poster di X-Files

Quello con scritto "I want to believe", oggi diventato iconico: fu ideato a partire da un lavoro di un fotografo svizzero appassionato di alieni e negli anni ha avuto molti guai legali

Il magazine americano New Republic ha raccontato di recente la storia di com’è nato uno dei poster più riconoscibili nella storia della tv: quello della serie televisiva X-Files – di cui una nuova stagione andrà in onda a partire da domenica 24 gennaio – e che mostra un disco volante sopra alla scritta in maiuscolo I WANT TO BELIEVE (“voglio crederci”). Negli anni il poster, che nella serie è appeso nell’ufficio dell’agente dell’FBI Fox Mulder, è diventato diffusissimo fra gli appassionati di fantascienza ed è stato riprodotto in varie forme, oltre a comparire nel secondo film tratto dalla serie, uscito nel 2008. In realtà il poster non è sempre stato lo stesso: era stato ideato dal grafico della serie originale ma è stato leggermente modificato dopo che un fotografo molto popolare fra gli appassionati di UFO ha fatto causa alla Fox – il canale televisivo che produce la serie – per violazione di copyright.

want to believe Una foto tratta da un episodio della quinta stagione di X-Files

In un’intervista data allo Smithsonian nel 2008, il creatore della serie Chris Carter ha raccontato com’è nata l’idea del poster mentre stava lavorando alla prima serie, uscita nel 1993.

Il grafico della serie venne da me e mi disse: «usiamo la foto di una navicella spaziale e mettiamoci sotto una scritta alla Ed Ruscha che dica “Voglio crederci”». Apprezzo molto il lavoro di Ruscha, e il modo in cui riesce a inserire i testi nei suoi dipinti (e sono anche riuscito a dirglielo di persona). Quando riuscii a vedere il poster, riconobbi la fotografia perché veniva da una collezione di foto scattate in Europa da un tizio chiamato Billy Meier. All’epoca dissi: «abbiamo ricevuto l’autorizzazione per usare la foto?» e loro mi dissero di sì. Dieci anni dopo ricevetti una chiamata dallo staff legale della Fox: «abbiamo una citazione in giudizio per una violazione di copyright contro di voi». E scoprii che c’era effettivamente una causa, e che dieci anni prima non avevano ricevuto l’autorizzazione per la foto».

Meier è un personaggio molto conosciuto dagli appassionati di UFO: è un fotografo svizzero di 78 anni che sostiene da decenni di essere in contatto con degli esseri provenienti dalle Pleiadi, e che negli anni ha diffuso moltissime foto scattate perlopiù in Svizzera e in Europa che raffigurano presunte navicelle spaziali. Non è chiaro quale delle tante foto di Meier sia stata utilizzata dalla produzione di X-FilesNew Republic racconta che a partire dalla quarta serie – andata in onda nel 1996, e quindi molto prima dei “dieci anni” di cui parla Carter – l’immagine della navicella è stata leggermente modificata in seguito alla citazione in giudizio.

x files 2 A sinistra il poster originale, a destra quello modificato

Nella stessa intervista allo Smithsonian, Carter ha raccontato che escludendo quello donato proprio allo Smithsonian e proveniente dalla collezione personale dell’attrice Gillian Anderson – che nella serie interpreta l’agente dell’FBI Dana Scully, collega di Mulder – «tutti gli altri poster originali sono stati rubati oppure, credo, distrutti».