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Libri per gente che corre o cammina

Jean Echenoz, Correre

La storia di Emil Zátopek, "la locomotiva umana", immenso fondista cecoslovacco che vinse quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi del 1948 e 1952, e rivoluzionò la corsa di fondo e il modo di correre, rendendolo meno elegante,
ma più furioso e creativo. Jean Echenoz – scrittore francese vincitore del Goncourt nel 1999 e già autore della biografia di Ravel – non racconta soltanto le imprese sportive di Zátopek, ma anche i suoi rapporti con i servizi segreti che lo spiavano, cercando di limitare le sue trasferte e la sua leggenda, perché Zátopek era un riformista nel Partito comunista cecoslovacco, come Dubcek, e dopo la Primavera di Praga fu mandato ai lavori forzati in una miniera di uranio. Morì a Praga nel 2000 a 78 anni.

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Libri per gente che corre o cammina

Christopher McDougall, Born To Run

È il libro classico per chi corre, quindi il rischio che il destinatario ce l'abbia già è abbastanza alto. L'autore è un giornalista inglese che è andato nello stato di Chihuahua, in Messico, sulle tracce dei leggendari tarahumara, il popolo che vive correndo, già celebrato – ma per l'uso del peyote – da Antonin Artaud in Al Paese dei tarahumara. Born to run alterna osservazioni psico-geografiche sui tarahumara, sulla storia della corsa e sui grandi corridori a consigli più pratici sulla dieta ideale o sulle scarpe migliori per correre, che per l'autore sarebbero le peggiori, quelle meno ammortizzate. La tesi di fondo è che la razza umana è nata per correre ma ha dimenticato la propria vera natura, e solo recuperandola potrà ritrovare se stessa. L'argomento ricorda quello secondo cui la lunghezza dell'intestino umano dimostrerebbe la nostra natura vegetariana e il credo crudista sintetizzabile nella frase: «Se Dio avesse voluto farci mangiare cibi cotti ci avrebbe fatto un forno in gola». Anche in questo caso – a parte svariate considerazioni su postura e anatomia – manca la prova.

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Libri per gente che corre o cammina

Murakami Haruki, L'arte di correre

Non è il più bel libro di Murakami, ma a regalarlo ci si fa sempre una certa figura. Da quando smise di fumare come un turco, lo scrittore giapponese iniziò a correre 10 km al giorno. La corsa divenne presto una passione che lo condusse a partecipare a una maratona per la prima volta durante un viaggio in Grecia. Il libro è una riflessione sul rapporto tra corsa e scrittura, dove la prima attività serve a eliminare le tossine e il dolore che provoca la seconda. L'amore per la corsa del Giappone – dove ci sono monaci che per meditare corrono – è descritto in L'arte giapponese di correre di Adharanand Finn, una giornalista del Guardian autrice anche di un libro reportage sui corridori kenioti.

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Henry David Thoreau, Camminare

Oppure Limonov di Emmanuel Carrère, Harry Potter di J.K Rowling, Io non ho paura di Niccolò Ammaniti, Delitto e castigo di Dostoevskij, Pinocchio letto da Paolo Poli. Insomma, un qualsiasi audiolibro secondo i gusti, da ascoltare correndo. Ma il meglio, quello che dà più dipendenza di un serial, è il podcast del Conte di Montecristo di Dumas letto da Andrea Giordana e trasmesso anni fa dal programma di Radio3 Alta voce, solo che è gratis e ad alcuni pare brutto fare regali che non costano niente. Regalare audiolibri all'ultimo minuto a gente che corre ha anche il vantaggio che sono tutti anche su iTunes, e si possono comprare e scaricare in gran fretta.

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Libri per gente che corre o cammina

Marco Olmo, Gaia De Pascale, Il corridore

È un libro sull'ultra maratona, ma anche sull'invecchiare. Marco Olmo (Alba, 1948) ha iniziato a correre a 27 anni e passati i 40 – dopo avere fatto il boscaiolo, il camionista e l'operaio – si è dedicato all'ultra maratona, diventando uno dei più forti atleti di sempre. Ha corso maratone nei deserti africani o sul Monte Bianco raggiungendo risultati pazzeschi. Il corridore è anche un documentario in dvd. La difficoltà nel regalare libri sulla corsa estrema – da segnalare anche Correre o morire di Kilian Jornet (e Simone Moro) – è che chi è già nel gorgo ha già letto tutto il leggibile oppure è così impegnato a scalare catene montuose da non leggere neanche una riga. E regalarli a chi non è ancora precipitato nel gorgo significa prendersi una bella responsabilità.

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William Goldman, Il Maratoneta

Molti ricordano il film del 1976 di John Schlesinger con Dustin Hoffmann nella parte dello studente di storia e Laurence Olivier nella parte del dentista nazista. Lo schema è quello classico hitchckockiano: un tipo innoffesivo si ritrova all'improvviso al centro di un intrigo internazionale. Nella fattispecie, l'innocuo è Thomas Babington "Babe" Lev, un timido studente di storia appassionato corridore, mentre il cattivo è un ex criminale nazista, il dottor Christian Szell. Il romanzo di Goldman, forse, è migliore del film, però in Italia nessuno lo ristampa più da anni. Se ne trovano ancora alcune copie usate su Amazon ed eBay.

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Libri per gente che corre o cammina

Bill Bryson, Una passeggiata nei boschi.

L'Appalachian trail è un sentiero che attraversa l'America dal Maine alla Georgia. A quarant'anni passati l'autore e il suo grassoccio amico Stephen si misero in testa di percorrerlo senza il minimo allenamento e la minima cognizione di come si sopravvive in un bosco. Il libro è il racconto – divertito, intelligente, anche comico – del loro cammino, delle loro avventure e disavventure, dei loro discorsi sulla vita in città, sulla vita in mezzo alla natura e sulla vita in generale.

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David Le Breton, Un mondo a piedi

È il manifesto ideologico del camminatore moderno, quello che Born to run rappresenta per chi corre. Le Breton, che insegna all'Università di Strasburgo, racconta di avere scritto il libro come forma di protesta contro i ritmi frenetici della modernità, perché l'uomo torni ad avere un contatto con la Terra, per non avere paura della solitudine e così via. Ed è vero che quando si va a piedi si scopre che la Terra in fondo è piccola e quanto si possa andare lontano usando soltanto le gambe, ma per chi volesse sapere davvero – o fare sapere a un camminatore fanatico – quanto fosse faticoso muoversi a piedi, e gettare uno sguardo nelle taverne e nella vita dei pellegrini medievali, c'è La ballata dei pellegrini di Edith De La Héronnière. Tra i posti migliori dove camminare, Le Breton consiglia le Cinque Terre in Italia e il Nepal.

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Libri per gente che corre o cammina

Patrick Leigh Fermor, La strada interrotta

Nel 2011 il New York Times lo descrisse come «un incrocio tra Indiana Jones, James Bond e Grahame Greene». In vita fu considerato il migliore scrittore di libri di viaggio della sua epoca, e si dice che abbia preparato la strada a Bruce Chatwin. Durante la Seconda guerra mondiale combattè in Grecia e durante quegli anni raccolse molto materiale che sarebbe finito nei suoi libri. La scelta di quale suo libro regalare dipende dalla copertina e dagli interessi geografici del destinatario: La strada interrotta tra i boschi va – a piedi – dal Ponte di Ferro sul Danubio al Monte Athos, Fra i boschi e l'acqua è un viaggio compiuto a 19 anni tra Ungheria e Cecoslovacchia, Mani si aggira nel Peloponneso, Tempo di regali – che forse, visto il periodo, ha il titolo più indicato – da Costantinopoli arriva al Danubio.

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Libri per gente che corre o cammina

W.G. Sebald, Gli anelli di Saturno

Tra letteratura, filosofia e cammino il rapporto è sempre stato piuttosto stretto. Socrate insegnava camminando, la scuola peripatetica si chiamò così per la stessa ragione, i viandanti medievali concepirono in cammino argomenti sull'esistenza di Dio, fino alle passeggiate di Rousseau, al nipote di Rameau di Diderot, alla follia di L'uomo della folla di Edgar Allan Poe, per arrivare ai flaneurs di Baudelaire e Walter Benjamin. Gi anelli di Saturno sono dieci passeggiate nel Suffolk in Inghilterra, durante le quali si incontrano traduttori di Hölderlin, Joseph Conrad, Thomas Browne e un cultore di poesia persiana.

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Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980