Due ipotesi e un apprezzabile promemoria









Una canzone di Bettye Swann

Una legge recente punisce i siti che lo fanno sistematicamente raccontando trame e finali di film, serie e fumetti

In Giappone fare spoiler può essere un reato

È il nome di uno dei suoni più famosi e misteriosi di internet, captato nelle profondità dell'oceano Pacifico nel 1997

Bloop!

L'ha prelevato in modo rocambolesco dal museo dov'era stato scoperto, rifiutandosi a lungo di dire dove l'aveva portato

Il governo slovacco ha imboscato un busto attribuito a Donatello

Ispirato al suo film “Good Night, and Good Luck”, racconta una storia vecchia ma politicamente molto attuale

Il successone dello spettacolo di Broadway con George Clooney

Ormai siamo abituati a fischi, rombi, beeeep e suoni improvvisi, ma ogni anno provocano sofferenze e contribuiscono a migliaia di morti premature

L’inquinamento acustico delle città è molto sottovalutato

A quarant'anni dall'uscita il film di culto è ancora citatissimo, e dopo numerose voci e smentite avrà infine un sequel

«I Goonies non dicono mai la parola morte»

Per chi lavora nella macellazione uccidere animali tutti i giorni può portare a disturbi psicologici gravi

Un altro problema, meno noto, dell’industria della carne

Perché furono danneggiati nell'esplosione al porto di Beirut del 2020: ora sono esposti in California e a Napoli

Storia di due dipinti di Artemisia Gentileschi scoperti da poco

Uno dei colpi più apprezzati ed eleganti del tennis sta diventando sempre meno adatto all'evoluzione moderna del gioco

L’insostenibile leggerezza del rovescio a una mano

E anche se molti li considerano un dolcetto americano furono inventati dai francesi: all'inizio erano simili a meringhe

I marshmallow vengono da una pianta

La convinzione che per evitare il mal di schiena serva stare il più dritti possibile, come ci sentiamo dire fin da piccoli, è probabilmente sbagliata

Forse diamo troppa importanza alla “buona postura”

<p>La rivista americana <em>Forbes</em> <a href="http://www.forbes.com/sites/forbesasia/2015/12/03/chinas-queen-of-couture/?utm_source=Subscribers&amp;utm_campaign=59265242cf-&amp;utm_medium=email&amp;utm_term=0_d2191372b3-59265242cf-418143249">ha raccontato</a> in un lungo articolo la storia della stilista cinese Guo Pei, che nonostante crei abiti di alta moda da quasi vent’anni e abbia sempre avuto un grande successo in Cina, è diventata famosa solo recentemente grazie al <a href="https://www.ilpost.it/2015/05/05/met-gala-2015-foto/met-gala-2015-53/">vistoso abito giallo</a> che la cantante Rihanna ha indossato nel maggio scorso, <a href="https://www.ilpost.it/2015/05/05/met-gala-2015-foto/">durante la serata del Met Ball 2015,</a> l’evento che inaugura ogni anno una mostra di moda al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art’s di New York.</p>
<p>Nel maggio 2015 due delle sue creazioni sono state scelte per la mostra “China: Through the Looking Glass”, dedicata alle ispirazioni cinesi nella moda, inaugurata appunto all&#8217;evento del Met Ball. Rihanna ha visto su internet il vestito giallo di Guo Pei: quello con un lungo strascico ricamato e orlato di pelliccia, con un mantello che pesava 25 chili, e che è diventato uno dei meme di internet di quest&#8217;anno, e ha chiamato la stilista per chiederle di poterlo indossare. Il giorno dopo l&#8217;evento, la foto di Rihanna con il vestito di Guo Pei era su tutti i giornali, e sul web si sono diffuse subito parodie e prese in giro: tra le più condivise ci sono quelle in cui lo strascico è stato trasformato in una pizza o in una frittata. Pei ha detto a <em>Forbes</em> che all’inizio ignorava chi fosse Rihanna ed è rimasta molto stupita del successo che ha avuto l’abito.</p>
<blockquote class="twitter-tweet" data-width="500" data-dnt="true">
<p lang="en" dir="ltr">Did you see <a href="https://twitter.com/rihanna?ref_src=twsrc%5Etfw">@rihanna</a> and <a href="https://twitter.com/SJP?ref_src=twsrc%5Etfw">@SJP</a> dresses at the Met Gala? Here&#39;s a look at an apt meme <a href="https://twitter.com/hashtag/PMCB?src=hash&amp;ref_src=twsrc%5Etfw">#PMCB</a> <a href="http://t.co/8g4eMuwhzf">pic.twitter.com/8g4eMuwhzf</a></p>
<p>&mdash; Phoenix Marketcity Bangalore (@PMCBangalore) <a href="https://twitter.com/PMCBangalore/status/598382339476037632?ref_src=twsrc%5Etfw">May 13, 2015</a></p></blockquote>
<p></p>
<p>Al tempo stesso però il vestito è stato molto apprezzato tra gli addetti ai lavori e molti giornalisti hanno voluto conoscere e intervistare la stilista. La Chambre Syndicale de la haute couture di Parigi, cioè l’organo che organizza le sfilate dell’alta moda francese, l’ha invitata a sfilare come ospite durante la settimana dell’haute couture il prossimo gennaio 2016: è la prima volta che uno stilista asiatico viene coinvolto nella settimana dell’alta moda francese. Guo Pei ha detto di non aver mai cercato la fama mondiale: «Non seguo le tendenze e non entro in competizione con nessuno. Tutto ciò che faccio, lo faccio per seguire la mia passione e per amore della moda».</p>
<p>Guo Pei è di Pechino, dove è nata nel 1967, ed è cresciuta nei primi anni della sua infanzia nella Cina di Mao Tse-tung, quando tutti indossavano solamente divise e non c’era molto spazio per la moda. Imparò a cucire a due anni, aiutando la mamma a sistemare i vestiti per la famiglia. Ha detto di essere sempre stata creativa: andava a scuola con i vestiti usati della mamma, che cercava di rendere più alla moda, e la maestra la accusava di essere &#8220;una capitalista&#8221;. Nel 1982 riuscì a entrare nella prima scuola di moda del paese e subito dopo il diploma trovò lavoro in una fabbrica di abiti, grazie al periodo economico positivo che il paese stava attraversando. Nel 1997 decise di lasciare la fabbrica e mettersi in proprio, aprendo il suo atelier. Spesso l’industria della moda cinese viene accusata di essere più forte nella produzione di grandi quantità di abiti e meno nell’aspetto creativo, ma Guo Pei ha spiegato che il lavoro nell’industria tessile le è servito molto per imparare le tecniche che le servono oggi per realizzare le sue idee.</p>

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<p>I suoi abiti sono spesso opulenti e richiamano molto lo stile degli abiti tradizionali cinesi, anche se Pei ha detto di ispirarsi a quello che vede in giro per il mondo. Propone vestiti molto elaborati e pieni di ricami, che produce nel suo lussuoso laboratorio in una zona industriale di Pechino. Tutti gli abiti sono fatti a mano, ogni anno produce tra i 3mila e i 4mila pezzi. Un vestito di Guo Pei può costare tra i 68mila e 274mila euro; recentemente ha aperto la linea dedicata alla sposa, dove si possono trovare anche vestiti meno costosi, dai 7mila ai 15 mila dollari. Il suo abito più famoso occupa un’intera stanza: è stato cucito con filo in oro e per realizzarlo ci sono volute 50 mila ore di lavoro. Per crearlo si è ispirata alle divise indossate da Napoleone Bonaparte e la critica lo considera come il punto di partenza della haute couture cinese.</p>
<div id="attachment_1246341" class="wp-caption aligncenter" ><img loading="lazy" class="wp-image-1246341 size-full" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2015/12/GettyImages-472167484.jpg" alt="L'abito di Guo Pei ispirato a Napoleone Bonaparte (Slaven Vlasic/Getty Images)" width="600" height="398" srcset="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2015/12/GettyImages-472167484.jpg 600w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2015/12/GettyImages-472167484-400x265.jpg 400w" sizes="(max-width: 600px) 100vw, 600px" /><p class="wp-caption-text"style="--width: 600px">L&#8217;abito di Guo Pei ispirato a Napoleone Bonaparte (Slaven Vlasic/Getty Images)</p></div>
<p>La stilista è stata però anche accusata di fare abiti troppo tradizionali. Qualche anno fa la magnate cinese <a href="http://www.businessoffashion.com/community/people/hung-huang">Hung Huang</a> (che ha interessi nella moda, ma anche nell’editoria e nelle comunicazioni) ha detto che Guo Pei crea una «couture politicamente corretta» che soddisfa soprattutto le mogli dei funzionari del governo. In sua difesa la direttrice di <em>Vogue China</em>, Angelica Cheung, ha detto che Pei sta facendo un ottimo lavoro per l’artigianato cinese e che, anche se come lei ci sono tanti altri designer cinesi che fanno le cose a mano e bene, i suoi lavori «catturano l’essenza della couture e spero che i giovani designer prendano ispirazione dalla bellezza dei suoi lavori per creare i propri linguaggi moderni».</p>

Cultura

Moda

guo pei

rihanna

La stilista Guo Pei nel suo studio a Pechino
23 maggio 2012
(Ed Jones/AFP/GettyImages)

Guo Pei

<p>Un abito di una sfilata di Guo Pei, nel 2007, durante la settimana della moda di Pechino, in Cina<br />
3 novembre 2007<br />
(AP Photo/Ng Han Guan)</p>


<p>La sfilata di Guo Pei, nel 2007, durante la settimana della moda di Pechino, in Cina<br />
3 novembre 2007<br />
(AP Photo/Wong Maye-E)</p>


<p>Una sfilata degli abiti da sposa di Guo Pei nel 2012, a Pechino<br />
(AFP/AFP/GettyImages)</p>


<p>L'abito di Guo Pei, ispirato a Napoleone Bonaparte, che per la critica è il punto di partenza dell'alta moda cinese, durante la settimana della moda di Singapore, nella Repubblica di Singapore, in Asia<br />
27 novembre 2012<br />
(ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>La sfilata di Guo Pei, nel 2012, durante la settimana della moda di Singapore, nella Repubblica di Singapore, in Asia<br />
27 novembre 2012<br />
(ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>La sfilata di Guo Pei, nel 2007, durante la settimana della moda di Pechino, in Cina<br />
3 novembre 2007<br />
(AP Photo/Ng Han Guan)</p>


<p>Un dettaglio di uno degli abiti di Guo Pei, durante una sfilata per la settimana della moda di Singapore del 2013<br />
16 ottobre 2013<br />
(Suhaimi Abdullah/Getty Images)</p>


<p>Una modella con uno degli abiti di Guo Pei, durante una sfilata per la settimana della moda di Singapore del 2013<br />
16 ottobre 2013<br />
(Suhaimi Abdullah/Getty Images)</p>


<p>La sfilata di Guo Pei durante la settimana della moda di Singapore del 2013<br />
16 ottobre 2013<br />
(Suhaimi Abdullah/Getty Images)</p>


<p>La sfilata di Guo Pei per la settimana della moda di Singapore del 2013<br />
16 ottobre 2013<br />
(Suhaimi Abdullah/Getty Images)</p>


<p>Alcuni vestiti di Guo Pei in esibizione per un evento in collaborazione con il marchio di cosmetici MAC, a New York<br />
5 maggio 2015<br />
(Dimitrios Kambouris/Getty Images)</p>


<p>Una sfilata della collezione di alta moda di Guo Pei a Parigi, per un evento al Pierre Hotel<br />
28 settembre 2015<br />
(Brian Ach/Getty Images)</p>


<p>Una sfilata della collezione di alta moda di Guo Pei a New York, per un evento al Pierre Hotel<br />
28 settembre 2015<br />
(Brian Ach/Getty Images)</p>


<b>Enrico Matzeu – <a href="https://twitter.com/enricomatzeu"><img src="https://www.ilpost.it/wp-content/themes/ilpost/images/ico_bl_tw.png" />@enricomatzeu</a></b>

La carriera della stilista cinese d'alta moda è iniziata quasi vent'anni fa, ma tutti la conosciamo soprattutto per il vestito-frittata di Rihanna

Da dove viene Guo Pei

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