Avere paura di cambiarsi in pubblico non ha senso

Lo dice un giornalista di Slate, spiegando che le palestre non dovrebbero assecondare questa "fobia" costruendo spogliatoi privati

di Mark Joseph Stern – Slate

(Kevin Frayer/Getty Images)
(Kevin Frayer/Getty Images)

In un recente articolo piuttosto preoccupante pubblicato dal New York Times, Choire Sicha ha raccontato una nuova tendenza in uso nelle palestre: alcuni uomini vogliono cambiarsi e fare la doccia senza essere visti nudi e si aspettano che le palestre costruiscano spogliatoi che assecondino questo desiderio. Raccontando le esperienze personali di progettisti e gestori di palestre, Sicha ha spiegato che nell’ultimo quarto di secolo gli uomini sono diventati molto meno a proprio agio con il rimanere nudi nello spogliatoio. Mentre gli uomini anziani in genere si sentono più a loro agio in situazioni del genere, quelli giovani insistono per avere privacy assoluta, e quindi a non essere essere costretti a mostrare nemmeno un centimetro di nudità.

Dietro a questa tendenza ci sono probabilmente molti fattori culturali ed etnografici, che spero vengano approfonditi da altri. A mio parere, comunque, questo problema può essere risolto molto rapidamente: ricordando a queste persone che non si è davvero adulti se non si è a proprio agio nudi in mezzo ad altre persone.

Da bambini e ragazzi, stare nudi in pubblico fa paura. La pubertà gioca strani scherzi al nostro corpo, e spendiamo buona parte degli anni della nostra adolescenza ad agitarci sullo sviluppo – o sull’assenza – delle caratteristiche sessuali secondarie. È per questo che le scuole non permettono che bambini e ragazzi facciano la doccia tutti assieme: provocherebbe loro ansia, episodi di bullismo e li priverebbe di una certa autostima sul proprio corpo. Ha senso lasciare che i ragazzi sviluppino un rapporto positivo col proprio corpo in privato.

Ma non esiste alcuna ragione razionale per avere paura di restare nudi in pubblico una volta diventati adulti. Il tuo corpo assomiglia più o meno a quello di tutti gli altri, specialmente a quello di membri del proprio sesso. La paura che porta gli uomini a cambiarsi le mutande con un asciugamano avvolto in vita ha a che fare con l’insicurezza, del tipo che si sperimenta durante la pubertà. E in quanto fobia irrazionale, dovrebbe essere superata e non assecondata (le uniche persone che hanno dei motivi razionali per temere la nudità in pubblico sono le persone transgender, che potrebbero essere molestate).

Il processo di superamento delle proprie paure è chiamato “crescita”. Un sacco di bambini hanno paura degli squali, ma non per questo lasciamo che mettano il veto su una gita in spiaggia. Altrettanti preadolescenti temono di essere presi in giro a scuola, ma non per questo lasciamo che non ci vadano. Molti adolescenti se non bevono hanno paura di non sembrare sufficientemente fighi, ma non è che allora diamo loro una carta di identità falsa e una confezione di sei birre. Al contrario, aiutiamo tutti loro a superare le loro paure e a prendere il controllo delle loro vite: facendoli immergere in acqua poco alla volta, consigliando loro di ignorare o segnalare gli idioti che li prendono in giro, e incoraggiando i ragazzi che bevono poco o per nulla a tenere un atteggiamento responsabile.

Dato che gli adulti sono più o meno liberi di compiere i propri errori, la società gli permette di lasciare che le loro fobie non siano curate. Conosciamo tutti una persona che ha paura dei cani o ha timore ad uscire di casa. Non possiamo obbligarli ad andare dallo psicologo, ma dovremmo rifiutarci di lasciare che le loro fobie condizionino la nostra vita.

I progetti di costruire spogliatoi “privati” dimostra i pericoli di assecondare questo tipo di fobie. Gli adulti che non hanno voglia di denudarsi accanto ad altri adulti non agiscono in modo razionale, e non dovrebbero essere trattati come tali. Sono spaventati e insicuri: l’unico modo per superare queste paure è affrontarle. Pensavo che un ambiente come lo spogliatoio delle palestre fosse l’ambiente ideale per farlo, eppure Sicha scrive:

Ogni giorno migliaia e migliaia di uomini in tutto il paese faticano a mettersi le mutande mentre ancora indossano un casto asciugamano attorno alla vita, quasi come orridi esseri artropodi che fanno la muta. E infine si contorcono, ancora tutti umidi, nei vestiti puliti.

È assurdo: di cosa hanno paura esattamente questi uomini? Che gli altri vedano i loro genitali? E quindi? Perché questa prospettiva è tanto spaventosa? Hanno paura di essere giudicati? Se è così, questa possibilità distante e comunque innocua non giustifica il loro comportamento. Hanno paura che i gay li guardino in modo lascivo? Se è così, posso assicurare che non ce ne frega niente di come è fatto un corpo nudo. Al contrario, gli uomini gay sono spesso eccessivamente preoccupati di non guardare le parti intime di altri uomini, dato che spesso – e ingiustamente – veniamo considerati degli inquietanti guardoni.

Le palestre, così come degli adulti maturi, non dovrebbero permettere che queste ansie infantili abbiano la meglio. La paura di stare nudi può essere risolta facendosi forza a farlo negli spogliatoi. Una volta superato il trauma di rimuovere l’asciugamano in quelle due o tre occasioni, queste persone la smetteranno di comportarsi come dei bambini apprensivi e inizieranno ad essere adulti anche in questo aspetto.

©Slate 2015

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