Laurent Blanc si è arrabbiato con i giornalisti per le domande su come stanno i suoi giocatori dopo gli attentati

«Vi giuro che se mi fate un'altra domanda su questa cosa, me ne vado»

AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA
AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA

Laurent Blanc, allenatore della squadra di calcio di Parigi Paris Saint-Germain, ha avuto uno scambio di battute piuttosto teso con alcuni giornalisti durante una conferenza stampa in vista della prossima partita di campionato della sua squadra. Alcuni giocatori del Paris Saint-Germain – tra cui l’italiano Salvatore Sirigu e l’argentino Javier Pastore – avevano amici tra le 130 persone morte negli attentati di venerdì scorso a Parigi e almeno due giornalisti hanno chiesto a Blanc se la cosa avrebbe potuto influire su di loro e sulla squadra. Alla seconda domanda su questo tema Blanc ha risposto, scrive AP, con voce rabbiosa e tono crescente:

«Non parleremo di questa cosa per tutta la conferenza stampa. Vi giuro che se mi fate un’altra domanda su questa cosa, me ne vado»

Blanc ha poi spiegato che durante la settimana è stato fatto un lavoro psicologico con i giocatori della squadra, ma ha poi insistito nel dire che i calciatori non hanno reagito in modo diverso dalle altre persone agli attentati di venerdì, e che come tutti torneranno a fare il loro mestiere:

«Tutti hanno sofferto. Il messaggio che vogliamo dare, e non penso di essere l’unico, è che nonostante tutto – le immagini, lo shock – e nonostante sia più facile da dire che da fare, la vita deve andare avanti. Il nostro lavoro è giocare a calcio. Il vostro è fare domande. Siete venuti qui oggi. Con le vostre telecamere e le vostre pellicole.

A oggi nessun giocatore ha bussato alla mia porta per dirmi “Mister, non ce la faccio a giocare”. So che alcuni di loro sono stati toccati molto profondamente dagli attentati, in pratica tutti lo siamo stati. Se non si prova nulla, significa che c’è qualche problema. Ma come ho detto, dobbiamo prepararci e dobbiamo giocare la partita. Quando dico che la vita va avanti, intendo che il nostro lavoro va avanti»