L’aspetto di una fotografia non dipende tanto dal soggetto, quanto da chi è dietro la macchina e da quello che sa del soggetto.
Per dimostrarlo, Canon Australia ha commissionato un videoesperimento intitolato “Decoy”, in cui sei fotografi e fotografe sono stati invitati a ritrarre lo stesso uomo, con la consegna di scattare una foto che corrispondesse al suo carattere.
A ciascuno dei fotografi, però, è stata raccontata una storia diversa sul soggetto del ritratto: a un fotografo è stato detto che l’uomo era un “self made man” milionario, a un altro è stato raccontato che l’uomo aveva salvato la vita di qualcuno, a un’altra ancora è stato detto che l’uomo era un ex-carcerato, un pescatore, un medium, un ex alcolista.
Tutte le storie erano inventate (l’uomo è un attore), ma ciascuna di esse ha influenzato il fotografo nel decidere come scattare la foto. Il risultato è che i ritratti sono diversissimi tra loro, sembrano sei persone diverse, ma “assomigliano alla storia” che i fotografi pensavano di dover raccontare nella loro foto.