La Banca centrale della Cina abbasserà i tassi d’interesse

Di 25 punti percentuali, a partire dal 24 ottobre: verrà tagliato anche il tasso di riserva obbligatoria per le banche (cos'è?)

(SAM YEH/AFP/GettyImages)
(SAM YEH/AFP/GettyImages)

La Banca Popolare della Cina, l’equivalente cinese della BCE e della Fed, ha annunciato che taglierà i tassi d’interesse dello 0,25 per cento a partire dal 24 ottobre. La decisione è stata presa per cercare di stimolare l’economia nazionale in un periodo di rallentamento. Il tasso di deposito, quello che ottengono le banche quando depositano soldi presso la banca centrale, passerà dall’1,75 al 1,50 per cento. il tasso a cui la banca centrale presta alle altra banche invece passerà dal 4,6 al 4,35 per cento.

I tassi d’interesse di cui si sta parlando sono quello a cui le banche “normali” e anche la banca centrale si prestano soldi fra loro, spesso per periodi molto brevi. La banca centrale decide il tasso a cui le banche “normali” possono chiederle soldi, e quello a cui possono depositare presso di lei del denaro quando ne hanno troppo. Da questi tassi dipendono tutti gli altri, anche se non in misura perfettamente corrispondente: se i tassi decisi dalla banca centrale si alzano, si alzerà alla fine anche quello a cui le banche concedono i mutui alle famiglie.

I tassi d’interesse sono uno degli strumenti principali che le banche centrali hanno per influenzare l’economia. Quando l’economia cresce poco la banca centrale di norma abbassa i tassi d’interesse: le imprese possono prendere soldi in prestito più facilmente per finanziare i loro progetti e crescere, i privati non traggono un gran vantaggio dal tenere i soldi depositati e quindi spendono.

Oltre ai tassi d’interesse sono stati tagliati anche i tassi di riserva obbligatoria, di 50 punti percentuali. La riserva obbligatoria è quella percentuale sui depositi (i soldi che le famiglie e le imprese lasciano in banca) che le banche (quelle normali, non quelle centrali) devono tenere liquida e non possono dare in prestito. La riserva obbligatoria esiste per evitare che se troppa gente va in banca per ritirare i propri soldi, la banca ne rimanga sprovvista. Più il tasso di riserva obbligatoria è alto, più è sicura la possibilità di ritirare per le famiglie, ma meno è possibile per la banca prestare soldi alle imprese. I tassi di riserva obbligatoria si abbassano per cercare di convincere le banche a concedere più prestiti e, così facendo, stimolare l’economia.

Ieri il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha annunciato di avere lasciato invariati sia i tassi d’interesse che le politiche di quantitative easing (l’acquisto di titoli di stato da parte della BCE) che continuerà nel 2016 e proseguirà anche nell’anno successivo se necessario. Nella seconda metà di settembre anche Janet Yellen, governatrice della FED (la banca centrale degli Stati Uniti) aveva deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse.