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  • Lunedì 5 ottobre 2015

Toni Morrison contro il New York Times

Ma non solo il New York Times: che la scrittrice ha raccontato di leggere con la matita per le correzioni

La scrittrice americana durante una presentazione nel 2012.
(Photo credit: PATRICK KOVARIK/AFP/GettyImages)
La scrittrice americana durante una presentazione nel 2012. (Photo credit: PATRICK KOVARIK/AFP/GettyImages)

Toni Morrison – il cui vero nome è Chloe Ardelia Wofford – è una scrittrice ed editor afroamericana molto ammirata, che ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1993. Il suo romanzo più conosciuto è Amatissima (pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer nel 1996) con cui ha vinto il Premio Pulitzer nel 1983: ha lavorato per quasi vent’anni come editor alla Random House, una delle case editrici più importanti al mondo. Il sito Vulture ha raccontato che lo scorso 2 ottobre alla festa annuale del New Yorker – il famoso settimanale americano -, Morrison ha descritto il modo assai critico in cui legge il New York Times, come se fosse un manoscritto da rivedere: corregge la copia con una matita, cancellando parole e aggiungendo possibili varianti.

Morrison ha parlato della manipolazione della lingua e delle parole fatta dai giornali: «Loro non scrivono Il dipartimento del Tesoro, scrivono Obama. La lingua viene manipolata e stravolta in maniera tale che il messaggio sia ricevuto nonostante le parole non siano precise. Mi ricordo quando il New York Times ha cominciato a usare sempre il verbo “provare”. Tal dei tali “prova a”. Nessuno fa più niente». Morrison ha detto che il New York Times non è l’unico a scrivere così: “Conosco la differenza tra la storia come arriva al pubblico e quello che in realtà sta succedendo, e questo vale sia per la stampa che per la televisione”.